Statua di Mancini, il Comune ordina la rimozione. “Attuale sistemazione non più di prioritario interesse pubblico”
Il Comune di Cosenza, con delibera di giunta , ha disposto la rimozione della statua del leone socialista e la restituzione, salvo una nuova valutazione da parte della Fondazione Mancini e di una condivisa riallocazione dell'opera
COSENZA – Nessun passo indietro del Comune: la statua che raffigura Giacomo Mancini in pizza Giuseppe Carratelli deve essere rimossa e riconsegnata alla Fondazione Mancini. Perché l’intero Corso Mazzini “ha, come prioritaria destinazione, oltre che quella di spazio di pubblica socializzazione urbana, quella di contenitore organico delle opere d’arte moderna del Museo all’Aperto Bilotti”. Inutili dunque gli appelli, i flash mob e il ricorso alle vie legali. A stabilirlo una delibera di Giunta che ripercorre tutte le vicende. A cominciare dalle prime Pec inviate alla Fondazione dove si “proponeva un nuovo posizionamento della statua con la ricollocazione della statua, proponendo piazza Mancini come nuova destinazione. Nell’ipotesi in cui la Fondazione non avesse concordato con lo spostamento della statua, di suggerire, nel termine di dieci giorni, altra allocazione al di fuori del perimetro del Museo all’Aperto Bilotti. In caso di mancato riscontro, si sarebbe proceduto alla restituzione della statua nei termini e con le modalità stabilite nel contratto.
Come sappiamo la Fondazione aveva si risposto comunicando al Comune di Cosenza la “contrarietà alla nuova collocazione della statua, sostenendo che non sussistevano gli estremi della “necessità” richiesta ai fini dello spostamento, per come espressamente pattuito all’art. 6 del contratto di comodato”. Inoltre la Fondazione ha fatto ricorso alle vie legale evidenziando che “in forza del contratto di comodato in essere tra le parti, è diritto della Fondazione Giacomo Mancini a mantenere la statua nel posto in cui è attualmente collocata, stante il mancato accordo tra le parti sulla sua ricollocazione”.
Il Comune, da parte sua evidenziava che dalla valutazione degli atti prodotti dalla Fondazione Mancini, la comunicazione del 14 gennaio scorso e il ricorso del 7 febbraio, è di palese evidenza la contrarietà della Fondazione a ogni possibile nuova collocazione dell’opera essendo preclusa ogni nuova destinazione all’opera. Di fatto l’Amministrazione ha evidenziato un muro da parte della Fondazione a qualsiasi soluzione e non rimanevano che due sole alternative: o il mantenimento della statua presso l’attuale allocazione o, in alternativa, la restituzione della stessa, ai sensi dell’articolo 4 della convenzione tra le parti. Anche perchè – si legge nella delibera – “nessuna previsione di norma inerente l’istituto del comodato, come regolato dal codice civile, né nessuna previsione del rapporto pattizio in essere tra il Comune di Cosenza e la Fondazione Mancini, impongono al Comune di Cosenza, in qualità di comodatario, l’obbligo di trattenere “sine die” un bene concesso dal comodante“.
E dunque il Comune che ha deliberato di “non più di prioritario interesse pubblico il mantenimento della statua dell’onorevole Giacomo Mancini presso l’attuale sistemazione, in piazza Giuseppe Carratelli“. Ancora “di disporre, nell’ambito di applicazione delle previsioni contenute nell’articolo 4 dell’Accordo tra il Comune di Cosenza, in qualità di comodatario, e la Fondazione Mancini, in qualità di comodante, la restituzione della citata opera“, “di disporre, al fine della restituzione della citata statua, la rimozione e la conservazione della stessa presso locali individuati dal Comune, in attesa dell’indicazione, da parte della detta Fondazione, delle modalità di riconsegna”. Resta aperta la possibilità di prevedere che, “in caso di nuova valutazione da parte della Fondazione Mancini, di una condivisa riallocazione dell’opera, non sarà più necessaria la restituzione del bene in argomento”.