Zona Industriale di Rende, bitumazioni e opere tecnologiche “sulla carta” (FOTO -VIDEO)
La zona a ridosso dell’ex Legnochimica dovrebbe essere trasformata in “un’area produttiva ecologicamente attrezzata” e ospitare il Centro di Distribuzione Urbana (CDU) del Rende City Port fantasma
RENDE (CS) – Strade dissestate e segnaletica orizzontale assente. La zona industriale Rende non appare tra le più curate della città. Anzi, le voragini sulla carreggiata nei giorni di pioggia spaventano gli automobilisti più dei miasmi maleodoranti provenienti dall’area dell’ex Legnochimica. Eppure “sulla carta” vi sono milioni di euro che il Comune di Rende investe in questo quartiere. Si tratta di lavori gestiti dal settore Lavori Pubblici – Manutenzioni e Patrimonio il cui dirigente, l’ex carabiniere Angelo Mancusi, ad oggi non ha avuto modo di chiarire i dettagli in quanto i troppi procedimenti seguiti, a suo dire, non gli permetterebbero di ricordare esattamente lo stato dell’iter degli appalti per il Rende City Port e l’adeguamento al modello APEA che parrebbe al momento fermo per ragioni non meglio specificate.
La bitumazione della zona industriale di Rende
Per avere buche sparse per le strade e attraversare contrada Lecco facendo lo slalom tra i crateri, i cittadini negli ultimi 12 mesi hanno speso oltre 250.000 euro. Fondi PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per “lavori di miglioramento viabilità e bitumazione zona industriale” stanziati in due tranche da 150.000 euro e 108.000 euro. Alla beffa dell’assenza del servizio per i residenti si aggiunge il danno. Le abitazioni ricadenti nell’area interessata dai disagi causati dall’ex Legnochimica, erano esentati dal pagamento della tassa sui rifiuti, reintrodotta dai commissari a partire dal 2025 con uno sgravio del 50%. Una situazione che non tutela neanche gli imprenditori gravati da un’alta tassazione vigente sul territorio municipale che però non restituisce servizi adeguati. Le condizioni delle bretelle e delle arterie secondarie perennemente interessate dal traffico pesante sono peggiori della strada principale che attraversa la zona industriale. L’ultimo rifacimento del manto stradale che chi vive nell’area ricorda risale a circa 4 anni fa, poi si è proceduto, a macchia di leopardo, tappando qualche buca con piccoli e parziali rattoppi. I recenti lavori per installare la fibra hanno aggravato una situazione già estremamente precaria.
L’Area produttiva ecologicamente attrezzata
Il quartiere a ridosso dell’ex Legnochimica dovrebbe essere trasformato in un’”Area produttiva ecologicamente attrezzata”. Per i lavori di adeguamento della zona industriale di Rende al modello APEA con “servizi di smart city (monitoraggio ambientale, sicurezza, informazione agli utenti)” sono investiti oltre 700.000 euro dei fondi Agenda Urbana, programma gestito dal dirigente Mancusi. Il progetto esecutivo affidato alla Batimat di Roma e costato 74.000 euro è stato approvato il 25 agosto 2023 e i lavori dovevano terminare entro la fine del 2024. Non c’è però traccia né della rivoluzione green di contrada Lecco né della control room da 180mila euro che sarebbe servita a vigilare sulla qualità dell’aria. La nuova gara da 359.000 euro (che contemplava 5 inviti) risulta scaduta a fine 2023 e prevede spese per manodopera e lavorazione pari a: 193.000 euro di impianti pneumatici e antintrusione; 97.000 euro per le strade; 70.000 euro per gli impianti di produzione di energia elettrica.
Il cuore del Rende City Port non c’è
La Regione Calabria ha dato al Comune di euro 1 milione e mezzo di euro per realizzare il Rende City Port. Soldi che sarebbero dovuti servire a costruire un moderno sistema capace di abbattere le emissioni in atmosfera attraverso una logistica smart per gestire il traffico, soprattutto dei mezzi pesanti. Un progetto che prevede l’istallazione di 27 varchi elettronici di cui non esiste traccia. In particolare il denaro ricevuto dal municipio di Rende sarebbe dovuto servire alla “costruzione di edifici per mezzi di trasporto vari”, quindi il Centro di Distribuzione Urbana (CDU) che dovrebbe sorgere nella zona industriale di Rende. Un’altra infrastruttura fantasma. Intanto per una grande assente della viabilità d’Oltre Campagnano, la segnaletica orizzontale, i contribuenti danno alla Rende Servizi 1.000.000 di euro l’anno. Le strisce sulle strade però in città non si vedono e nella zona industriale sono da tempo un lontano miraggio.