COSENZA – Astensionismo e crollo della partecipazione elettorale in Italia. Non dipende solo dal disinteresse verso la politica. A rilevarlo è un’analisi dell’Unsic emerge un elemento spesso sottovalutato: il dato demografico. L’astensionismo, infatti, cresce anche perché una parte sempre più ampia di popolazione è oggettivamente impossibilitata a recarsi alle urne.
Astensionismo e invecchiamento della popolazione
Dopo decenni di alta affluenza – stabile tra il ’92 e il ‘94% fino al 1976 e superiore all’80% fino al 2008 – il Paese ha registrato numeri in caduta libera: 63,9% alle Politiche 2022, 49,7% alle Europee 2024 e il record negativo del 37,2% alle Regionali nel Lazio. Dati simili anche alle Regionali 2025, con la Puglia ferma al 41,7% e le Marche al 50%.
Oltre alla disaffezione e alla maggiore mobilità, pesa l’invecchiamento progressivo della popolazione. «L’indice di vecchiaia in Italia è passato da 131,7 del 2002 a 207,6 di oggi – spiega Giampiero Castellotti, responsabile dell’Ufficio comunicazione Unsic –. L’età media è salita da 41,9 a 46,8 anni e gli over 65 rappresentano il 24,7% della popolazione, pari al 30% del corpo elettorale».
Astensionismo in Calabria
In Calabria il fenomeno è ancora più marcato: gli ultrasessantacinquenni sono passati dal 17,1 al 24,4%, con Catanzaro al 25,1% e Crotone al 22,9%. L’età media è salita da 39,6 a 46,2 anni, con picchi di 46,7 nelle province di Catanzaro e Cosenza.
Parallelamente cresce anche la disabilità, soprattutto nella fascia anziana. In Calabria sono circa 95mila i cittadini con limitazioni gravi. «Le prestazioni per i cittadini disabili – evidenzia Domenico Mamone, presidente dell’Unsic – sono raddoppiate dal 2002 al 2025: da 1,7 a 3,4 milioni. Parliamo di quasi il 6% della popolazione. L’Istat certifica che quasi tre milioni di italiani hanno limitazioni gravi e nove milioni e mezzo limitazioni non gravi. Escludendo i minorenni, circa il 4-5% dell’elettorato è fisiologicamente impossibilitato a votare, percentuale destinata ad aumentare».
