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La Calabria approva all’unanimità la mozione per stabilizzare il personale precario del CNR

Calabria

MOZIONE CNR

La Calabria approva all’unanimità la mozione per stabilizzare il personale precario del CNR

Il Consiglio Regionale della Calabria approva all’unanimità la mozione per la stabilizzazione dei precari del CNR: “Un passo storico per la ricerca scientifica e l’innovazione in Calabria”

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REGGIO CALABRIA – Il Consiglio Regionale della Calabria ha approvato all’unanimità la mozione “Sostegno alla stabilizzazione del personale precario del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e valorizzazione del sistema della ricerca in Calabria”, un passo storico per la ricerca scientifica in Calabria e il futuro dei ricercatori precari.

La mozione, presentata dal consigliere Pierluigi Caputo (Occhiuto Presidente), ha raccolto il sostegno bipartisan di tutti i gruppi consiliari, tra cui:

  • Domenico Giannetta (Forza Italia)

  • Angelo Brutto (Fratelli d’Italia)

  • Giuseppe Mattiani (Lega)

  • Vito Pitaro (Noi Moderati)

  • Ernesto Alecci (Partito Democratico)

  • Vincenzo Bruno (Tridico Presidente)

  • Filomena Greco (Casa Riformista)

  • Francesco De Cicco (Democratici Progressisti)

  • Elisa Scutellà (Movimento 5 Stelle)

Il movimento Precari Uniti CNR ha accolto con soddisfazione questa decisione, considerandola un chiaro riconoscimento del ruolo fondamentale svolto ogni giorno da ricercatori, tecnologi, tecnici e personale amministrativo precario nelle sedi calabresi del CNR.

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Perché la stabilizzazione dei precari è cruciale

Il rischio di perdere personale altamente qualificato significherebbe disperdere competenze scientifiche e tecnologiche costruite negli anni e indebolire la capacità della Calabria di competere a livello nazionale ed europeo nei processi di innovazione e ricerca scientifica.

Il CNR è presente in Calabria con 12 istituti attivi in settori strategici come:

  • Biomedicina e neuroscienze

  • Mitigazione del rischio idrogeologico

  • Cambiamenti climatici e qualità dell’aria

  • Nanoscienze e nanotecnologie

  • Sistemi agricoli e forestali

  • Calcolo scientifico e materiali avanzati

  • Sensoristica e trasferimento tecnologico

  • Formazione e supporto a spin-off innovativi

Queste attività alimentano il sistema della conoscenza calabrese, supportano il settore sanitario, la tutela ambientale e le filiere produttive locali.

Una svolta grazie al PNRR

Gli anni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) hanno rappresentato un’opportunità senza precedenti per la Calabria, favorendo l’arrivo di nuove competenze e il consolidamento delle attività già presenti sul territorio.

In questo contesto, la mozione approvata dal Consiglio Regionale assume un valore strategico: prevede infatti l’impegno di Governo, Parlamento e Ministero dell’Università e della Ricerca a destinare nuovi stanziamenti per la stabilizzazione del personale precario e a definire un piano nazionale straordinario per porre fine alla precarietà cronica nella ricerca pubblica.

Il ruolo della Regione Calabria

La Regione Calabria si impegna inoltre ad avviare un tavolo permanente per monitorare la situazione occupazionale e rafforzare le politiche di sostegno alla ricerca, garantendo una maggiore tutela ai lavoratori e al futuro della ricerca scientifica calabrese.

I Precari Uniti CNR hanno ringraziato il consigliere Pierluigi Caputo e tutte le forze politiche del Consiglio Regionale per il sostegno unanime, sottolineando che questo atto rappresenta una svolta per il futuro della ricerca e dell’innovazione in Calabria.

Il ruolo dei Cnr

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) in Calabria rappresenta un punto di riferimento strategico per la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica sul territorio. Con i suoi 12 istituti distribuiti nelle principali città calabresi, il CNR opera in settori di grande rilevanza sociale ed economica, dalla biomedicina alla protezione ambientale, dalla nanotecnologia alla sensoristica avanzata, fino allo studio dei cambiamenti climatici e della qualità dell’aria.

Ogni istituto contribuisce a generare conoscenze applicabili a settori produttivi locali, supportando filiera agricola, forestale e industriale, oltre a favorire la nascita di spin-off innovativi e startup tecnologiche. La collaborazione con università, enti locali e strutture sanitarie permette di tradurre la ricerca in soluzioni pratiche per la società, rafforzando l’economia calabrese e la competitività regionale.

Il CNR in Calabria svolge anche un ruolo cruciale nella formazione di giovani ricercatori e tecnologi, offrendo percorsi di alta specializzazione e opportunità di carriera nel campo scientifico. Grazie a progetti nazionali e europei, come quelli finanziati dal PNRR, gli istituti calabresi del CNR sono sempre più integrati nei network internazionali di ricerca, posizionando la regione come polo di eccellenza nella scienza e nell’innovazione.

Il sostegno alla stabilizzazione del personale precario, quindi, non solo tutela i lavoratori, ma salvaguarda il futuro della ricerca pubblica in Calabria.

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