Terminati i conteggi alla Sicurtransport, trafugati oltre otto milioni di euro
Gli autori del furto non sono stati ancora identificati.
CATANZARO – Denaro contante immediatamente spendibile da dividere tra i rapinatori. É stato quantificato in otto milioni e 170mila euro il bottino dell’assalto al caveau della società di trasporto valori Sicurtransport, avvenuto domenica sera a Catanzaro. A fornire alla Squadra mobile il dato definitivo del contante rapinato sono stati gli addetti della società di trasporto valori una volta completate le verifiche ed i conteggi. La somma rapinata era composta, in gran parte, dal denaro in contante che la Sicurtransport teneva in custodia per conto di alcuni istituti di credito. La restante parte era rappresentata dagli incassi di alcuni commercianti che avevano consegnato alla Sicurtransport il contante da depositare in banca il lunedì mattina. Nessuna delle banconote rapinate era segnata. Il bottino, dunque, é interamente spendibile. Gli investigatori hanno trovato le automobili utilizzate dal commando di rapinatori per fuggire. Le vetture erano state abbandonate sulle sponde di un fiume poco distante dal punto in cui si trova il caveau assaltato dai banditi che non sono ancora stati identificati.
I rapinatori per l’assalto al caveau hanno utilizzato armi da guerra, incendi sulle strade di accesso e una ruspa per sfondare il muro. Le indagini condotte dalla squadra mobile per ora stanno aggiungendo nuovi tasselli ad un quadro complesso che, comunque, rivela un’azione militare studiata nei minimi particolari. Le due autovetture utilizzate per la fuga della banda sono un’Alfa Romeo 147 e una Lancia Ypsilon, all’interno delle quali c’erano anche dei secchi con dentro chiodi a tre punte, rinvenute in una strada di campagna non lontano dalla sede della Sicurtransport. Anche sulla dinamica dei fatti sono state aggiunte nuovi indizi, dal momento che è stato appurato come nel caveau della Sicurtransport ci fosse una somma altissima, pari a circa 50 milioni di euro.
I malviventi pare abbiano interrotto la raccolta del denaro per l’arrivo di una prima pattuglia della polizia che era stata allertata per i rumori avvertiti in zona dai residenti. Questo avrebbe anche fatto scattare una reazione, con alcuni colpi di arma da fuoco esplosi in aria dai componenti della banda. Difficile ricostruire, invece, il numero dei componenti del commando che, secondo anche quanto emerge dai filmati, sarebbero una quindicina. Indagini sono in corso anche sulla possibile presenza di basisti, dal momento che il gruppo criminale sarebbe giunto da fuori provincia. A confermarlo anche il fatto che sia le due autovetture utilizzate per la fuga che quelle incendiate per bloccare le strade di accesso, risultano rubate fuori dal Catanzarese, ma gli inquirenti mantengono uno stretto riserbo sulla loro provenienza. Non si esclude che a breve potrebbero esservi dei risvolti nelle indagini.