COSENZA – Negli ultimi giorni in Italia e in Calabria abbiamo goduto di belle giornale soleggiate e temperature miti, per l’espansione dell’anticiclone della Azzorre sul Mediterraneo centrale. Tutto il contrario di quanto accaduto invece nel Nord Europa e nel Regno Unito, sferzati dalla “tempesta Eunice“, con violentissime raffiche di vento a quasi 200 Km/h e onde spettacolari, che ha provocato la morte di almeno nove persone tra il Regno Unito e l’Europa continentale. Formatasi in Irlanda, la tempesta è passata venerdì su parte del Regno Unito, poi nella Francia settentrionale, nel Benelux, prima di continuare la sua rotta verso Danimarca e Germania dove è scattata l’allerta rossa. Centinaia di voli, treni e traghetti sono stati cancellati a causa dei venti forti di Eunice, giunta a meno di 48 ore da un’altra perturbazione, denominata Dudley, che aveva provocato almeno sei morti sul continente.
Inizio settimana invernale. Attenzione al vento
Tornando al meteo di casa nostra, le giornate gradevoli e quasi primaverili stanno per essere sostituite dall’arrivo di un impulso di aria fredda di origine artica che, seppur in transito veloce, farà sentire i suoi effetti tra la notte di lunedì e la giornata di martedì quando, scorrendo lungo il bordo orientale dell’alta pressione, una blanda perturbazione andrà ad interessare le regioni del versanti adriatico, il Sud e la Calabria, dove avremo un brusco calo delle temperature, il ritorno delle piogge e anche delle nevicate a quote di montagna. Il tutto accompagnato da forti raffiche di tramontana che sui versanti jonici i potranno raggiungere anche gli 80/90 Km/h. Come detto si tratterà di una perturbazione abbastanza veloce che farà sentire i suoi effetti soprattutto sui versanti orientali e che già mercoledì avrà abbandonato la nostra regione. La settimana proseguirà in un clima comunque invernale e con temperature nella media (siamo pur sempre a febbraio).
Ipotesi ondata di gelo per fine mese
Le novità però non sarebbero finite visto che per fine mese, inizio di marzo, diversi centri di calcolo prevedono non solo una prosecuzione del clima invernale, ma con possibile arrivo anche di aria gelida da Est. Il tutto provocato ad un possibile “stratwarming”, ovvero il riscaldamento anomalo della stratosfera terrestre con anomalie anche di 40/50° nell’area atmosferica sopra il Polo Nord e compresa tra i 10 km e i 50 km sopra la superficie terrestre, ovvero la stratosfera. Questo metterebbe in crisi il vortice polare con una rottura o separazione dei lobi. Questo comporta l’arrivo di vere e proprie masse gelide alle medie latitudini (quindi anche l’Italia) con ondate di freddo a fine inverno e nevicate anche a quote di pianura.