Calabria, natura e territori: tra disastri ambientali e bonifiche. Cos’è successo nel 2024

Dal fenomeno del mare verde alle analisi sui laghi della Sila. Un anno di preoccupazioni e grandi aspettative sul fronte ambientale per i calabresi

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COSENZA – Boschi incontaminati e acque cristalline sono un patrimonio prezioso per la Calabria. La cittadinanza ne è pienamente consapevole. Subisce infatti con particolare frustrazione la devastazione del territorio dettata da business ambigui e malagestione dei servizi di pubblica utilità, come lo smaltimento dei rifiuti e la depurazione. La regione vanta inoltre il triste primato di ospitare il sito più inquinato d’Europa: il SIN di Crotone – Cassano – Cerchiara. Un’area che Eni intende bonificare gettando tutti i materiali contaminati in una discarica del Crotonese, arginando il divieto di conferimento in Calabria delle scorie pericolose del SIN, nonché il dissenso dei residenti che assistono inermi all’aumento esponenziale di tumori nella comunità. Il 2024 non ha sciolto in via definitiva i nodi di questa bonifica tanto attesa dai calabresi, ma è stato attraversato da una serie di significativi eventi sul piano ambientale.

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Gennaio – Il quadrilatero dei veleni a Rende

A Rende il quadrilatero dei veleni continua a preoccupare i residenti costretti a barricarsi in casa dalle esalazioni maleodoranti. Tra l’area industriale e contrada Coda di Volpe insistono impianti dal notevole impatto ambientale e siti mai bonificati. Si tratta dei laghi formati con gli scarti industriali dell’ex Legnochimica, della centrale a biomasse del gruppo Falck, della bioraffineria di Calabra Maceri, del depuratore consortile che raccoglie i reflui di oltre 30 Comuni e della discarica dell’ex inceneritore di Settimo. Nel frattempo Calabra Maceri ha realizzato un nuovo impianto che produce Combustibile Solido Secondario. I commissari che governano il Comune dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose hanno dato esecuzione al progetto firmato dall’ex dirigente Azzato (indagato e poi prosciolto dalle accuse di omessa bonifica dell’ex Legnochimica e disastro ambientale) e approvato qualche settimana prima del loro arrivo. Un appalto di circa 700mila euro per rendere il quartiere dell’ex Legnochimica un’area produttiva ecologicamente attrezzata. I lavori dovevano terminare entro la fine del 2024.

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Febbraio – Impianto eolico – solare in mare a Corigliano

A circa 20 chilometri dalle coste di Corigliano – Rossano, Crosia, Calopezzati, Pietrapaola, Mandatoriccio e Cariati saranno istallate 28 pale eoliche alte 160 metri ciascuna e 2 campi fotovoltaici. Un impianto ibrido per generare energia elettrica in mare. L’infrastruttura galleggiante sarà ancorata ai fondali e avrà una capacità di produzione di 540 megawatt. Le piattaforme flottanti che ospiteranno le pale saranno larghe 150 metri, mentre quelle per i pannelli fotovoltaici copriranno uno specchio di mare di circa 3 chilometri quadrati. In totale il parco eolico/solare offshore occuperà 56 chilometri quadrati. L’iter burocratico sembrerebbe procedere a pieno ritmo. Le società Green Arrow Capital, Solar Duck e New Developments devono ora rispondere alla richiesta integrazioni della documentazione inoltrata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

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Marzo – Operazione Scirocco, nel mirino appalti e maladepurazione

A fine marzo la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha chiuso le indagini nei confronti di 29 persone e 5 società coinvolte nell’illecita gestione di 500 depuratori. Gli impianti attenzionati nell’inchiesta Scirocco sono dislocati nelle province di Cosenza, Vibo e Catanzaro. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere al fine di commettere reati contro l’ambiente e la pubblica amministrazione, frode nelle pubbliche forniture, inquinamento ambientale, traffico illecito di rifiuti, tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Secondo gli inquirenti, grazie alla compiacenza di pubblici funzionari (in particolare dirigenti dei Comuni di Belvedere Marittimo e Falconara Albanese), appalti per la depurazione sono stati affidati a imprese che non possedevano impianti adeguati a fornire il servizio. Di conseguenza i liquami non trattati finivano nei corsi d’acqua e nel mare provocandone la contaminazione da agenti inquinanti.

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Aprile – Sospesi dirigenti della Regione Calabria

Sono stati sospesi per un mese dal servizio, su richiesta della Procura di Vibo, due dirigenti della Regione Calabria e due dell’ARPACAL. Secondo l’accusa, i 4 funzionari pubblici (Gianfranco Comito, Vincenzo De Matteis, Franco Dario Giuliano e Nicola Anselmo Ocello) avrebbero favorito lo smaltimento illecito dei rifiuti. Indagati insieme ad altre 11 persone sono stati coinvolti nell’inchiesta anche il presidente del Cosenza Calcio Eugenio Guarascio e la sorella Ortenzia Guarascio (accusati di inquinamento ambientale e della realizzazione di una discarica non autorizzata) e chiamati a rispondere delle tonnellate di rifiuti qualificati come fertilizzante e sparsi su terreni di Vibo, Catanzaro e Reggio Calabria.

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Maggio – Nuova bandiera blu in Calabria

Una nuova bandiera blu è stata assegnata in Calabria. Il prestigioso riconoscimento conferito dalla FEE (Foundation for Environmental Education) certifica la qualità delle acque, la pulizia delle spiagge e la sostenibilità dei servizi offerti. Sono in totale 20 le bandiere blu assegnate alle località balneari calabresi nel 2024. Ad aggiungersi alla lista delle eccellenze delle coste calabre è Parghelia in provincia di Vibo. La provincia che ne ha ottenute di più è Cosenza con Tortora, Praia a Mare, San Nicola Arcella, Santa Maria del Cedro, Diamante, Roseto Capo Spulico, Trebisacce, Villapiana e Rocca Imperiale.

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Giugno – Mare sicuro, cittadini e autorità collaborano

Dal 29 giugno al 15 settembre è stata rinnovata in Calabria l’operazione Mare Sicuro della Guardia Costiera. Ben 250 unità della Capitaneria di porto sono state dislocate lungo gli 847 chilometri di coste per reprimere reati legati alla sicurezza della balneazione, della navigazione e alla tutela ambientale. Da qualche anno l’iniziativa è particolarmente apprezzata dai bagnanti calabresi che attraverso il numero blu 1530 nel periodo estivo si impegnano a segnalare anomalie e situazioni di pericolo in mare.

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Luglio – Mare verde sul litorale tirrenico

Il fenomeno del mare verde in luglio ha destato preoccupazione tra turisti e residenti. In diversi punti tra Lamezia, Gizzeria, Amantea e Pizzo i bagnanti si sono ritrovati a doversi immergere in acque putride e maleodoranti. Sul posto è intervenuto il laboratorio mobile di Arpacal che ha provveduto ad analizzare i campioni prelevati e attribuire la colorazione verdastra alla massiccia presenza di una microalga non tossica: la Pyramimonas. Una fioritura algale eccessiva determinata dall’uomo con sversamenti in mare di nutrienti che ne provocano l’anomala proliferazione.

Agosto – I laghi silani sono puliti

Le acque dei laghi Arvo, Cecita, Ampollino, Ariamacina e del Passante sono in buono stato, secondo Legambiente

. A certificarlo è Goletta dei Laghi 2024 che, dopo aver effettuato 6 campionamenti in Sila, ha affermato che i parametri rientrano nei limiti di legge e le analisi “non hanno evidenziato criticità rilevanti legate a mancata o scarsa depurazione”. È il lago Angitola l’unico bacino calabrese, tra quelli monitorati da Legambiente, risultato fortemente inquinato con un peggioramento rispetto al 2023 alla foce del fiume Angitola a Monterosso, in provincia di Vibo Valentia.

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Settembre – Mare pulito, raccolti 2.000 chili di rifiuti

La flotta di 6 battelli ecologici del Sistema Pelikan che raccoglie rifiuti in mare ha attraversato le coste di Scalea, Belvedere Marittimo, San Lucido, Amantea, Vibo Marina, Vibo Marina Sud e Palmi. Le imbarcazioni del Garbage Group tra il 27 luglio e il 10 settembre 2024 percorrendo in Calabria 9.500 miglia nautiche hanno raccolto circa 2.000 chili di spazzatura. Pelikan è una barca che ripulisce il mare dai rifiuti solidi galleggianti semisommersi, sostanze grasse ed oleose, in particolare tutti i tipi di plastica ed opera nelle emergenze marittime con attività di antinquinamento e disinquinamento.

Ottobre – L’Università della Calabria crea simulatore di frane

Un simulatore di frane unico al mondo per le sue caratteristiche predittive. È stato costruito nel Laboratorio di Cartografia Ambientale e Modellistica Idrogeologica del Dipartimento di Ingegneria, Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemistica dell’Università della Calabria. Rappresenta un unicum a livello internazionale perché i suoi sensori consentono di prevedere in anticipo le condizioni di innesco di smottamenti ed eventi franosi. Il prototipo è uno strumento utile a valutare l’impatto del dissesto idrogeologico mitigandone i rischi.

Novembre – Disastro ambientale nel Cosentino

Sono 5 le persone accusate di disastro ambientale dalla Procura di Castrovillari. La discarica per rifiuti speciali non pericolosi di Scala Coeli della BIECO S.r.l. è stata sequestrata il 12 novembre 2024 a seguito delle indagini preliminari volte a risalire alla causa dello sversamento di 15mila metri cubi di percolato nei Torrenti Patia – Capoferro e del Fiume Nicà. Liquami fuoriusciti dalle vasche della discarica che, dopo aver attraversato per ben 15 chilometri i vari corsi fluviali, arrivano nel Mar Jonio sulle coste di Scala Coeli, Cariati e Crucoli. Gli sversamenti del 22 giugno 2023 avevano portato i sindaci del territorio interessato a vietare la balneazione e l’approvvigionamento idrico dai corsi d’acqua. Le investigazioni hanno rilevato gravi irregolarità nella gestione del sito. Tra queste è segnalata la presenza di un tubo, largo più di mezzo metro e lungo 60 metri, che collega il fondo dell’invaso dove vengono abbancati i rifiuti speciali e fa fluire il liquame che producono all’esterno della discarica.

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Dicembre – Escherichia coli nell’acqua a Cosenza

Esasperati dal veder sgorgare dai propri rubinetti acqua maleodorante, i residenti di via Lanzino (una traversa di via Panebianco) hanno chiesto per mesi l’intervento del Comune. Il loro allarme è rimasto inascoltato. Un gruppo di cittadini ha quindi provveduto a far analizzare le acque all’ingresso delle cisterne in un laboratorio privato che ha rilevato la presenza fuori limite di escherichia coli e batteri coliformi. Identica la disavventura degli abitanti di via Libero Grassi (tra viale Parco e viale Cosmai) dove sembrerebbe due persone siano finite in ospedale per disturbi gastrointestinali legati ad escherichia coli. I prelievi di campioni hanno rilevato la contaminazione delle acque da enterococco ed escherichia coli. Il Consorzio Valle Crati ha convocato un cda per chiarire se non sia in atto un’interferenza tra le condotte che distribuiscono acqua potabile e le reti fognarie nel Comune di Cosenza. L’incontro si è tenuto il 16 dicembre, ma il sindaco Franz Caruso non ha partecipato. Era presente solo il dirigente del settore Ambiente del Comune di Cosenza Giannino Ramundo che ha detto trattarsi di una materia di competenza dell’ingegnere Raffaele Notte assente alla riunione.

 

 

 

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