Caso Riace, avviata la procedura per la decadenza del sindaco Mimmo Lucano

Dalla Prefettura è stata avviata la procedura per la decadenza del sindaco di Riace Mimmo Lucano, condannato in via definitiva a 18 mesi, con pena sospesa

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REGGIO CALABRIA – Si è avviata la procedura per la decadenza del sindaco di Riace Mimmo Lucano, condannato in via definitiva a 18 mesi, con pena sospesa: la prefettura di Reggio Calabria ha inviato una nota al Comune di Riace trasmettendo copia del dispositivo della Cassazione. Secondo il ministero dell’Interno, la condanna rientra nella fattispecie della legge Severino. Per questo, stando a quanto si apprende da fonti vicine al dossier, diventa una causa di incandidabilità che, intervenendo dopo l’elezione, avvenuta a giugno, prevede una procedura particolare prima dell’effettiva decadenza.

Spetterà adesso al Consiglio comunale prendere atto della sussistenza della causa di incandidabilità. In sostanza, l’organo consiliare si dovrebbe riunire e dovrebbe dichiarare decaduto Lucano. Nel caso in cui il Consiglio comunale non si dovesse riunire o si dovesse riunire senza riconoscere questa causa di incandidabilità, e quindi decadenza, allora la Prefettura potrebbe attivare l’azione popolare in base all’articolo 70 del decreto legislativo numero 267 del 2000, cioè del Tuel. Questo comporterà un ricorso della Prefettura al giudice civile davanti al quale Mimmo Lucano potrà opporsi alla procedura di incandidabilità. La comunicazione che oggi la Prefettura ha trasmesso al Comune di Riace è l’esito di una valutazione fatta dal Viminale e non è legata alla nota che due consiglieri comunali di opposizione hanno inviato nei giorni scorsi chiedendo la decadenza di Mimmo Lucano.

Lucano: “Rivendicherò le mie ragioni, non mollo”

“In questo momento provo due sensazioni contrastanti che si fanno forza nell’anima con la stessa intensità. La prima è di lasciare perdere tutto, perché evidentemente qualcuno ha forti preoccupazioni rispetto agli ideali che porto avanti. L’altra sensazione è quella che mi spinge a continuare perché so che il nostro lavoro a Riace è importante, dopo gli anni bui in cui ha governato la Lega e il centrodestra, per perseguire un sogno di solidarietà di cui sono testimone”. È il commento del sindaco di Riace Mimmo Lucano appresa la notizia che la prefettura di Reggio Calabria ha avviato la procedura per la sua incandidabilità e, quindi, decadenza in seguito alla condanna per falso, rimediata nel processo “Xenia” a 18 mesi di reclusione con pena sospesa.

“Non sono mai scappato davanti alla legge e non lo farò nemmeno questa volta – ha aggiunto Lucano che è anche europarlamentare di Avs -. Ovviamente, a scanso di equivoci, non ho alcuna intenzione di mollare. Rivendicherò le mie ragioni in ogni sede per il rispetto che provo nei confronti dei cittadini di Riace che hanno votato un sindaco e un progetto che non è certamente quello di chi spera, per motivi che nulla hanno a che vedere con la politica, di ribaltare l’esito delle elezioni sfruttando una legge tutta da interpretare. Evidentemente nel centrodestra c’è chi pensa che la legge Severino sia una legge giusta solo se riguarda Mimmo Lucano. Mi conforta che secondo i miei legali, la condanna che ho subito non rientra tra quelle che prevedono la decadenza. Detto questo, ho affrontato 7 anni di processo sapendo, da innocente, che potevo rischiarne quasi il doppio di carcere. Affronterò anche questa situazione”.

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