Caso Villa Aurora: cadono le accuse più gravi, dissequestrate due società e una clinica
La casa di cura di proprietà di un imprenditore cosentino, era stata posta sotto sequestro a dicembre per smaltimento illecito di rifiuti sanitari pericolosi, anche a rischio infettivo
REGGIO CALABRIA – Il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha annullato il sequestro preventivo, in relazione alla accusa principale ovvero quella di inquinamento ambientale secondo cui la Clinica Villa Aurora Hospital avrebbe sversato le acque reflue della clinica direttamente nel fiume Petrara provocando inquinamento della fauna marina ed in particolare della specie Daphinia. In sede di riesame infatti, sono cadute le accuse principali, dissequestrate le quote relative a due società e una clinica.
Esprimono soddisfazione gli avvocati Paolo Perrone e Adolfo Cavaliere. “Accuse che avevano destato grande scalpore non solo nella comunità reggina, ma in tutto il territorio regionale visto il prestigio dell’amministrazione e della proprietà – il dottore Giorgio Crispino e la moglie, dott.ssa Bruna Scornaienchi, imprenditori affermati e stimati della sanità, gestori anche di cliniche nel Lazio – ma anche per la gravità delle accuse e che, però in sede di riesame si sono rivelate inconsistenti“.
Con un’articolata memoria e decine di produzioni documentali gli avvocati Perrone e Cavaliere sono riusciti a dimostrare che l’ipotesi accusatoria relativa a detta ipotizzata condotta era del tutto errata. Il collegio difensivo ha avuto modo di dimostrare che non solo l’amministrazione della società aveva dato incarico di effettuare i lavori di adeguamento dello scarico delle acque reflue, ma anche che l’amministrazione Comunale di Reggio Calabria aveva completato le opere di immissione di dette acque nella rete fognaria comunale. Pertanto le acque venivano trattate a valle dal depuratore cittadino.
Il tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha quindi disposto il dissequestro delle quote azionarie relative a due societa’ e a una clinica con sede a Roma sempre riconducibili in termini di proprieta’ e gestione allo stesso gruppo. Per le altre ipotesi residuali, la difesa ha espresso ottimismo e ritiene di riuscire a dimostrare, al piu’ presto, la infondatezza delle stesse.