«Dai farmaci negati alla proroga del rettore Unical: il commissariamento alibi di Occhiuto»
La denuncia della deputata del M5S: "una Calabria in cui il commissariamento non è uno strumento per risolvere emergenze, ma un grimaldello per consolidare interessi personali e politici"
ROMA – “Ieri ho letto due notizie gravissime! È di qualche giorno fa la denuncia dei malati di sclerosi sistemica a cui viene negato un farmaco essenziale, sostituito con uno generico, più economico ma meno efficace. Il risparmio di tre euro a dose si traduce in sofferenze fisiche insopportabili per chi già lotta contro una malattia cronica, regressione della malattia ed effetti avversi. Il presidente-commissario Roberto Occhiuto giustifica questa scelta con i vincoli imposti dal commissariamento. Ma la verità è che la decisione è frutto dell’incapacità di far valere i diritti e la dignità dei calabresi”. E’ quanto denuncia in un lungo post fb la deputata M5S Vittoria Baldino.
Negli stessi giorni, lo stesso commissariamento diventa, per il Presidente-Commissario, un miracoloso alibi per favorire gli amici: in un decreto-legge in discussione in Parlamento (Milleproroghe) è comparso un emendamento, già ribattezzato “Emendamento Calabria”, offerto a Occhiuto dai suoi compagni di partito di Forza Italia, che proroga di due anni il mandato dei rettori degli Atenei con Facoltà di Medicina situati in regioni commissariate nella sanità. Una norma cucita su misura per l’Università della Calabria e per il Rettore Nicola Leone. Per chi si chiede cosa c’entri il commissariamento della sanità con la proroga del rettore dell’Università la risposta è presto data: Nulla!
Un mandato di sette anni, già significativo, non è rinnovabile per legge. Alterare questo ciclo con una proroga ad hoc rappresenta un’ingerenza politica senza precedenti, che piega l’autonomia accademica alle logiche di potere. Non c’è nulla di oggettivo o giustificabile in questa norma. È l’ennesima dimostrazione del sistema di amichettismo che prospera sotto la protezione di Occhiuto, Meloni e i loro sodali. Un sistema che sacrifica credibilità e autonomia per rafforzare una cerchia di privilegiati, ignorando i veri bisogni della comunità.
Queste due vicende, pur così diverse, raccontano la stessa storia: una Calabria in cui il commissariamento non è uno strumento per risolvere emergenze, ma un grimaldello per consolidare interessi personali e politici.
Ma non è finita qui, perché con un altro emendamento allo stesso decreto si chiede la chiusura del commissariamento per i disavanzi sanitari, e l’apertura di un commissariamento per l’attuazione del PNRR con tanto di scudo penale ed erariale per l’approvazione dei bilanci consuntivi pregressi delle Asp di Cosenza e Reggio Calabria. Un gioco delle tre carte che porta al trionfo dell’illegalità e all’affossamento di ogni responsabilità sulle cattive gestioni del passato. Il risultato è che ancora una volta a pagare saranno i calabresi e i loro diritti e a farla franca i soliti noti che hanno gestito e continuano a gestire la sanità. Non possiamo accettare tutto questo supinamente e senza battere ciglio>, è quanto denuncia in un lungo post fb la deputata M5S Vittoria Baldino.