Detenuto beccato mentre telefona dalla cella del carcere minorile: “non è la prima volta”
A riportare l'episodio avvenuto nel carcere minorile di Catanzaro il sindacato Sappe che denuncia ancora una volta le condizioni lavorative degli agenti: "lavorano anche per 22 ore di fila"
CATANZARO – Nel carcere minorile di Catanzaro, un detenuto è stato colto in flagranza mentre utilizzava un micro telefono cellulare per comunicare con l’esterno. Lo rendono noto Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Francesco Ciccone, segretario regionale, sottolineando che “sembra che non sia la prima volta”. “Nel carcere minorile di Catanzaro – affermano Durante e Ciccone – ci sono 33 detenuti, a fronte di una capienza massima di 35, di cui oltre il 75% proveniente da altre regioni. Ciò determina frequenti traduzioni fuori regione. Proprio ieri alcuni agenti hanno svolto 22 ore di servizio continuativo. Il reparto di polizia è composto da 40 colleghi, rispetto ad una pianta organica di 51 unità”.
“Sono presenti – proseguono i sindacalisti – detenuti con disagio psichiatrico che da diversi mesi vengono spesso ricoverati in Ospedale in regime di Trattamento sanitario obbligatorio. Molte volte devono essere portati anche fuori provincia. Spesso i colleghi non riescono a fruire del riposo, anche per 20 giorni consecutivi e, a volte, sono richiamati dai riposi e dalle ferie”.