Disagio abitativo: 11mila domande inevase in Calabria, Uil «serve un piano straordinario»
I dati emersi dalla recente relazione della Corte dei Conti, e i risultati sull’attuazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, mostrano una situazione drammatica
CATANZARO – La Uil Calabria e l’Uniat Calabria lanciano un appello urgente alle istituzioni per affrontare l’emergenza abitativa che affligge la regione. I dati emersi dalla recente relazione della Corte dei Conti, raccolti e analizzati in un report (clicca qui per visualizzarlo), e i risultati sull’attuazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza mostrano una situazione drammatica: migliaia di famiglie calabresi continuano a vivere in condizioni di disagio abitativo senza una prospettiva concreta di miglioramento.
Con oltre 11.000 domande inevase per edilizia residenziale pubblica, la Calabria registra una delle incidenze più alte in Italia. Questo sottolinea un fabbisogno di alloggi sociali che resta insoddisfatto. Dei 57 progetti finanziati con il Programma PINQuA, la spesa effettiva è ferma all’8%, un dato che evidenzia lentezze amministrative e operative. La metà del patrimonio di Edilizia residenziale pubblica è stata costruita prima del 1980 e necessita di interventi urgenti di manutenzione e riqualificazione energetica. Solo una piccola percentuale delle famiglie calabresi più vulnerabili può accedere a questa tipologia di abitazioni, peggiorando ulteriormente la condizione delle fasce deboli.
Le proposte
Davanti a questo stato di cose la Uil Calabria e l’Uniat Calabria hanno elaborato delle proposte che vogliono portare all’attenzione dell’opinione pubblica regionale. Per affrontare l’emergenza serve: un Piano straordinario per l’edilizia pubblica, che porti alla costruzione di nuovi alloggi e recupero del patrimonio immobiliare inutilizzato. E, ancora, interventi mirati all’efficienza energetica degli immobili per ridurre i costi e migliorare la vivibilità e la creazione di un’Agenzia regionale per l’abitare: Un ente unico per gestire il patrimonio pubblico, coordinare le politiche abitative e sviluppare progetti di edilizia sociale. Il rafforzamento dei fondi per l’affitto, misure contro gli sfratti e incentivi per alloggi a canone calmierato per supportare i bisogni delle fasce più deboli della popolazione e la riqualificazione delle periferie e rilancio dei borghi per contrastare il degrado e favorire l’inclusione sociale.
La casa è un diritto umano fondamentale sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani che deve essere tutelato. In una regione come la Calabria, dove il 48,6% della popolazione vive in stato di deprivazione, è indispensabile considerare l’abitare come una politica di welfare prioritario per garantire inclusione e dignità sociale.