Dossieraggio, Gasparri: “De Raho deve spiegarci perché Striano stava con lui in Calabria”
Così il presidente dei senatori di Forza Italia ritorna sul caso dei dossier che sarebbero stati aperti per spiare o ricattare politici o personaggi famosi. All'epoca dei fatti alla guida della procura nazionale antimafia c'era Federico Cafiero de Raho
ROMA – “Conte, attraverso un post su Facebook, scende in campo per difendere Cafiero De Raho. Cafiero De Raho deve rispondere, non deve mandare avanti altri. E deve lasciare la commissione antimafia, a partire dall’incarico di vicepresidente, perché non può incidere sul calendario dei lavori di questa Commissione e condizionare un contesto che deve occuparsi anche del periodo in cui lui fu alla testa della procura nazionale Antimafia”. Così il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, membro della commissione antimafia, che ritorna sul caso dei dossier che sarebbero stati aperti per spiare o ricattare politici o personaggi famosi. All’epoca dei fatti alla guida della procura nazionale antimafia c’era Federico Cafiero de Raho, ora deputato del Movimento 5 stelle e vicepresidente in carica della commissione parlamentare antimafia.
“Cafiero De Raho deve spiegarci perché Striano stava con lui in Calabria – prosegue Gasparri – stava con lui altrove, stava con lui nella procura nazionale antimafia. Cafiero De Raho deve spiegarci perché siglava giudizi elogiativi come superiore diretto di Striano quando stava alla Procura Nazionale Antimafia. Non si era accorto di nulla? Ed allora è culpa in vigilando. Sapeva qualcosa? Non lo so, ma bisognerebbe capirlo. Quindi andremo avanti sullo scandalo della procura nazionale Antimafia, tra l’altro segnata dal fatto che tutti i procuratori sono finiti in Parlamento nelle file della sinistra”. “Andremo avanti anche sulle vicende siciliane, sull’indagine di Caltanissetta, che riguarda Natoli e Pignatone e non solo lui. Perché se qualcuno pensa che, stando in Antimafia, ci può impedire di cercare la verità su quello che è successo ai danni degli eroi della legalità come Mori, ha sbagliato indirizzo”