Emergenza randagismo in Calabria, l’appello degli animalisti a Mattarella: “Urge intervenire”
L'ultimo episodio nel weekend a Cosenza dove un cane randagio ha azzannato un cavalier king (che ha perso una zampa) e i suoi due padroni
Appello al presidente della Repubblica (e al presidente di Regione Calabria) per una soluzione definitiva dell’emergenza – randagismo in Calabria. E’ questa l’ultima iniziativa dell’associazione Gaia Animali & Ambiente, che ha scritto a Mattarella chiedendo un intervento e proponendo soluzioni concrete e precise. L’ultimo episodio nel weekend a Cosenza dove un cane randagio ha azzannato un cavalier king (che ha perso la zampa per la gravità della ferita) e aggredito i suoi due padroni nel tentativo estremo di difendere l’animale.
Nella missiva al presidente della Repubblica, i volontari della delegazione calabrese dell’associazione “profondamente preoccupati per la grave situazione del randagismo che affligge la Regione Calabria”, chiariscono al capo dello Stato che il randagismo “è un’emergenza che grava sulle spalle dei cittadini e delle amministrazioni locali”, creando “profondo disagio sociale e un impatto terribilmente negativo sull’immagine della nostra regione”.
“Sono sempre più frequenti le segnalazioni di branchi di cani randagi, che rendono difficile la convivenza uomo animale, soprattutto nei centri urbani e nelle zone rurali”, denuncia il referente di Gaia Calabria, Francesco Corrado. “La presenza di un numero elevato di animali senza padrone, o meglio mal governati, è un problema a cui molti pongono rimedio autonomamente uccidendo poveri esseri indifesi”. “Purtroppo”, prosegue Francesco Corrado, “dietro al fenomeno del randagismo si nasconde spesso un giro d’affari illegale, alimentato dalle zoomafie che lucrano sul commercio illegale di animali e sulla gestione dei canili, molti dei quali da attività investigative sono risultati essere gestiti da persone contigue a cosche ndranghetiste”.
“Servono progetti di sterilizzazione e microchippatura”
Gaia Animali & Ambiente chiede al presidente della Repubblica e al presidente della Regione di intervenire con urgenza, promuovendo iniziative concrete e coordinate a livello nazionale e regionale. E propone soluzioni. “Serve realizzare di progetti di sterilizzazione e di microchippatura degli animali“, sottolinea il presidente nazionale di Gaia, Edgar Meyer, “Ed è necessario potenziare le ASP nel settore veterinario”. Ma non solo. “E’ necessario rafforzare i controlli sul commercio illegale di animali e sulle strutture che ospitano cani e gatti, per contrastare l’azione delle zoomafie”, prosegue Meyer. “Ed e’ importante rendere immediatamente attivo l’Ufficio del Garante per i diritti animali, istituito dalla legge 45/2023 della Regione Calabria, implementando i 4 membri ancora mancanti”. La presenza di un efficiente e motivato Ufficio del Garante per i diritti animali può sensibilizzare i Comuni ad adeguarsi alla legge regionale: moltissimi di loro non rispettano neanche la legge nazionale in materia di randagismo, alimentando la malavita attraverso la gestione di canili che arrivano ad avere 2000 cani.
Idee chiare, che se messe in campo gioverebbero a risolvere un problema ultradecennale. L’associazione attende ora dei segnali da parte del presidente della Repubblica e del presidente di Regione. “Siamo convinti che solo attraverso un impegno congiunto di tutte le istituzioni e della società civile sarà possibile risolvere definitivamente il problema del randagismo in Calabria e garantire una vita dignitosa a tutti gli animali”, concludono i volontari.