False ispezioni e crudeltà sulle cavie nei laboratori dell’università. Leal: “Ci costituiremo parte civile”
La Lega Antivivisezione Leal ha presentato una denuncia dopo l'inchiesta che ha fatto emergere un sistema illecito all'università Magna Grecia
CATANZARO – “L’inchiesta condotta dalla Procura di Catanzaro ha portato alla luce un vasto sistema illecito che coinvolge l’Università Magna Grecia e l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, culminato nell’arresto di 12 persone, tra cui alti funzionari universitari e dirigenti sanitari. Gli indagati sono accusati di gravi reati, tra cui corruzione, falso, truffa aggravata, maltrattamento e uccisioni non autorizzate di animali. Le indagini hanno svelato pratiche inaccettabili, come l’uccisione di cavie attraverso metodi brutali, tra cui colpi contro il muro e decapitazioni senza anestesia. Leal ha presentato una denuncia per i reati accertati e ha annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile”. Lo riferisce un comunicato della Lega Antivivisezione Leal.
“Questo scenario ha fatto luce – afferma il presidente dell’organismo Gian Marco Prampolini – sulla questione etica della sperimentazione animale, evidenziando un sistema illecito che sfrutta gli animali in condizioni disumane. Il benessere degli animali da laboratorio non è garantito e le istituzioni scientifiche non hanno come priorità la loro protezione e tutela e l’ulteriore accanimento su queste creature dimostra la violenza ed il sadismo di chi sfrutta gli animali in nome di una scienza fallimentare“. “Questa operazione – è detto nella nota di Leal – rappresenta una grave violazione delle normative etiche e legali riguardanti la sperimentazione animale e pone interrogativi sul controllo e sulla trasparenza delle istituzioni coinvolte nella ricerca scientifica”.