Giovane calabrese trovata impiccata nella doccia di casa a Caldiero: indagato il compagno
Cristina Pugliese, residente in Veneto da 24 anni, lascia una bambina di 5 anni. Il compagno è stato il primo ad avvertire i carabinieri del presunto suicidio ma la famiglia respinge l'ipotesi
CALDIERO (VR) – E’ giallo sulla morte della donna di 27 anni, Cristina Pugliese originaria di Marina di Gioiosa Ionica, nel reggino, trovata impiccata nella doccia del bagno dell’abitazione in cui viveva con il compagno Marco Cristofori, a Caldiero, provincia di Verona. L’uomo, di 40 anni, il primo ad avvertire i carabinieri sul presunto suicidio, risulta al momento il principale indiziato per l’omicidio della compagna. La Procura di Verona lo ha iscritto nel registro degli indagati per permettere la nomina di consulenti in vista dell’autopsia, disponendo anche il sequestro dell’abitazione. Il Procuratore capo di Verona Raffaele Tito in una nota precisa che “per consentire al compagno della donna di poter esercitare tutte le garanzie di legge, il medesimo è stato iscritto sul registro degli indagati per il delitto di omicidio volontario”. La vittima calabrese, residente in Veneto da 24 anni, lascia una bambina di 5 anni.
La madre: “mia figlia non può essersi ammazzata”
Secondo la versione data da Cristofori la fidanzataavrebbe usato il tubo flessibile della doccia per impiccarsi. Ma la famiglia respinge categoricamente l’ipotesi che Maria Cristina Pugliese abbia voluto togliersi la vita. “Mia figlia non può essersi ammazzata. L’hanno trovata in bagno con il tubo della doccia avvolto attorno al collo, ma lei non l’avrebbe mai fatta una cosa del genere”, ha affermato la madre.