CROTONE – “Pecore” o “piccioni”: così, in modo spregiativo, chiamavano i loro “clienti”, migranti pronti a pagare da 10 a 15mila euro per fuggire da guerre e fame nei loro Paesi d’origine. Erano i componenti di un’organizzazione transnazionale radicata in Turchia e Iraq con diramazioni in Italia, Francia e Grecia e dedita al trasporto via mare di migranti irregolari verso le coste calabresi e da qui in vari Paesi europei. Una banda sgominata dall’operazione “Levante” condotta dai finanzieri del Comando provinciale di Crotone e dello Scico di Roma che, con il coordinamento della Dda di Catanzaro, hanno arrestato 13 persone di nazionalità irachena, pakistana e afgana per associazione per delinquere finalizzata all’ingresso nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari privi di permesso di soggiorno, riciclaggio ed esercizio abusivo dell’attività di prestazione dei servizi di pagamento.
«Abbiamo condotto un’operazione che ci ha consentito di squarciare il velo di un’organizzazione che opera su più piani. Il piano che abbiamo investigato è quello dell’articolazione che opera sul territorio nazionale, in particolare a Crotone, ma che è in sinergia con una reta internazionale. Una organizzazione dai modus operandi inquietanti perchè sfruttava la disperazione dei migranti». Così il procuratore facente funzioni di Catanzaro Vincenzo Capomolla nell’illustrare l’esito dell’operazione.
Una vera e propria agenzia di viaggio
Una vera e propria “agenzia di viaggio” – per dirla con le parole degli investigatori – che gestiva i viaggi della speranza di cittadini provenienti dal Medio Oriente e da Paesi asiatici come Iraq, Iran, Kurdistan, Afghanistan, Pakistan, Siria, Libano. Scoperta anche una grande disponibilità di passaporti in Turchia con un prezzo da 700 a 1.500 ciascuno. Un’operazione partita a novembre 2021 quando il Reparto navale ha approfondito i contorni di 12 sbarchi che facevano capo ad un’unica organizzazione. Accertato anche il pagamento di pedaggi dai 7 ai 12 mila euro per arrivare dalla Turchia, poi 350 euro per passare il confine.
Organizzazione radicata a Crotone
L’organizzazione, radicata a Crotone, aveva il proprio bacino di utenza nei non richiedenti asilo ospitati nel Cara di Isola Capo Rizzuto. Da qui i migranti, dopo avere viaggiato via terra fino alla Turchia e poi in barca fino alle coste calabresi – pagando per ogni singola tratta del viaggio – venivano temporaneamente sistemati nel crotonese per poi partire, in bus o in treno e a prezzi esorbitanti, verso la frontiera di Ventimiglia, dove passeur legati all’organizzazione provvedevano a fargli superare il confine.
Da Crotone verso il Nord Europa
Per soddisfare i desiderata dei migranti, ossia recarsi verso il Nord Europa, l’organizzazione si avvaleva di una rete di connazionali che si occupava della loro sistemazione alloggiativa nel territorio crotonese e dell’acquisto di biglietti di viaggio su linee ferroviarie o bus per i successivi spostamenti verso il confine nazionale. Una volta giunti al confine, l’organizzazione poteva disporre dei c.d passeurs che effettuando la spola, attraverso la frontiera di Ventimiglia, tra l’Italia e la Francia
agevolavano l’espatrio irregolare.
Tre centrali di “money transfer” in due minimarket
Un’attività altamente redditizia – uno degli indagati intercettato si vantava di avere guadagnato, nel solo 2014, 65 mila euro – col denaro che veniva trasferito col cosiddetto “sistema Hawala”, che consente, attraverso una compensazione, di evitare la movimentazione fisica dei soldi. A tale scopo erano state allestite tre centrali di “money transfer” in due minimarket ed un negozio di telefonia a Ventimiglia, Roma e Milano che sono stati sequestrati nel corso dell’operazione.
Complimenti ad inquirenti ed investigatori sono giunti dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e dalla premier Giorgia Meloni. “È una priorità assoluta combattere chi sfrutta il legittimo desiderio delle persone di trovare condizioni di vita più favorevoli per ingrassare i propri profitti” ha detto la premier ribadendo che “il Governo è determinato a smantellare queste reti criminali e a debellare il traffico illegale di esseri umani”.