Il caso del bimbo aggredito in un asilo, la mamma: “morsi, pugni e percosse. Chiedo giustizia”

Il caso shock a Palmi nel 2021: «mio figlio - denuncia la mamma - lasciato solo 40 minuti dalle maestre. Aggredito da un bambino più grande, ma ad oggi nessuno ha pagato per quell'episodio e l'asilo è ancora aperto»

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PALMI (RC) – Era il 21 gennaio 2021 quando Gabriele, un bimbo di appena un anno, venne aggredito in un asilo di Palmi, nel reggino da un altro bambino. Il papà Giuseppe, contattato dalle maestre, arriva sul posto e quasi si sente mancare quando vede il volto del piccolo avvolto in una maschera di sangue, segnato da morsi, escoriazioni e percosse. I genitori, in preda al panico, portano il figlio immediatamente in ospedale, accompagnati da una delle maestre che si giustifica dicendo che il bimbo era stato lasciato solo 40 secondi. “La dottoressa ci continuava a ripetere che simili  percosse non potevano essere state subite in un così breve lasso di tempo“, racconta la mamma Laura ospite del programma Storie Italiane, condotto da Eleonora Daniele. I medici diagnosticano un trauma cranico sul bimbo. “Io ero disperata mentre la maestra cercava di minimizzare tutto”. “Le maestre mi avevano assicurato che avrei potuto visionare le immagini di videosorveglianza ma le stesse. dopo aver contattato il proprietario dell’asilo, mi dissero che le immagini non funzionavano ed erano scollegate”.

Gabriele, lasciato solo per 40 minuti e salvato dal fratellino

Nonostante il tentativo di cancellare le immagini del sistema di videosorveglianza i carabinieri sono riusciti a recuperare uno spezzone in cui hanno potuto visionare che Gabriele è stato abbandonato per ben 40 minuti. “Il mio errore è stato quello di non recarmi subito in caserma – prosegue la mamma. Dopo aver chiamato il 112, i carabinieri mi ripetevano che avrei dovuto portare il bimbo lì da loro ma non potevo perché la mia premura era che Gabriele fosse curato. La denuncia l’ho fatta il giorno dopo”. Un lasso di tempo che ha permesso al proprietario di cancellare le immagini di videosorveglianza con il supporto di un tecnico. Il bimbo, aggredito da un bambino più grande, è stato salvato dal fratellino di 2 anni e mezzo che, spaventato, è riuscito a slegarsi dal seggiolino al quale era legato e ad allertare le maestre. “Se non fosse stato per mio figlio maggiore non so cosa sarebbe potuto succedere a Gabriele”, spiega la mamma.

“Nessuno ha pagato, chiediamo giustizia”

L’asilo non è mai stato chiuso. Il caso di Gabriele è stato derubricato in ‘lesioni lievissime’ mentre cadono gli altri reati – dal favoreggiamento all’abbandono di minore, incuria in struttura e mancato soccorso  Un caso sconcertante e gravi che getta degli interrogativi sulla responsabilità della struttura ma soprattuto su un sistema giudiziario che ha derubricato l’episodio del piccolo Gabriele, chiudendo il caso. Nella sentenza la rimozione delle immagini di videosorveglianza è stata giustificata come un intento da parte del proprietario dell’asilo di non permettere la divulvazione di immagini di minori. “Io chiedo giustizia per Gabriele, non è possibile che un caso così grave passi inosservato e nessuno paghi”, è l’appello di Laura e Giuseppe.

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