Impedisce ad un disabile di seguire la partita a bordocampo, le scuse dell’Associazione Italiana Arbitri
Anselmo Scaramuzzino è il presidente della sezione di Locri di cui fa parte il direttore di gara che a Guardavalle ha impedito a Vincenzo Soverino, disabile in carrozzina perché affetto da Sla di assistere ad una partita della squadra locale da bordo campo
LOCRI (RC) – “Mi scuso personalmente se la decisione correttamente adottata è stata percepita come mancanza di sensibilità. La mia priorità e quella dei nostri arbitri, è sempre quella di garantire la sicurezza e il regolare svolgimento del gioco“. E’ quanto afferma Anselmo Scaramuzzino, presidente della sezione dell’Associazione italiana arbitri di Locri di cui fa parte il direttore di gara che a Guardavalle ha impedito a Vincenzo Soverino, disabile in carrozzina perché affetto da Sla di assistere ad una partita della squadra locale da bordo campo.
La lettera fa seguito ad una missiva indirizzata alla sezione dal sindaco e dal presidente del Consiglio comunale di Guardavalle (Cz).
“In quel momento – prosegue Scaramuzzino – il giovane arbitro avrà valutato che la presenza di una persona in carrozzina in quell’area di gioco potesse creare un rischio per la sua stessa incolumità, quindi tutelandola. La Sezione di Locri è da sempre impegnata sia socialmente, per via del difficile contesto in cui insiste, sia sulle tematiche di inclusione dei diversamente abili”.
Il dirigente riconosce che quanto avvenuto in occasione dell’incontro tra Guardavalle e Rosarno “di primo acchito, può sicuramente indignare, in quanto tocca le tematiche della disabilità, della mancanza di ‘umanità’, del diniego all’inclusione e rappresenta uno sgarbo ad un cittadino illustre di Guardavalle affetto da Sla e presidente onorario Aisla”.
Le precisazioni
“Premesso ciò mi piace precisare – aggiunge – che l’arbitro incaricato a dirigere la gara in questione è un giovane diciassettenne dalla condotta sempre esemplare oltre a possedere animo sensibile ed altruistico. Siamo sempre al fianco di chi è meno fortunato di noi e abbiamo il dovere di non mettere a rischio l’incolumità di chi, non per propria volontà, si trova nell’impossibilità di ripararsi da possibili pallonate e altri accidentali urti che possono verificarsi in una gara di calcio”.
La lettera si conclude con l’invito rivolto a Soverino “per una stretta di mano ed una conviviale e propositiva riflessione sulle tematiche inclusive tra associazioni presso la Sezione di Locri che mi onoro di rappresentare”.