In Calabria il Pil cresce ma rimane il più basso del Paese. Aumenta l’emigrazione giovanile
Nel corso del 2023 sono circa 9mila i soggetti che sono venuti meno nel contesto della popolazione residente
CATANZARO – Nel 2023, in Calabria il Pil è cresciuto dell’1,2% ma rimane comunque il più basso del Paese. E’ quanto emerge dal Rendiconto sociale dell’Inps Calabria, presentato a Catanzaro. Cresce anche l’occupazione, però l’82% circa dei contratti di lavoro stati stipulati nel corso del 2023, sono contratti a tempo determinato, pertanto riguardano un mondo del lavoro precario che certamente non è confacente a quelle che sono le esigenze, per esempio dei giovani calabresi che non trovando una collocazione adeguata, anche in virtù dell’elevato livello di formazione che hanno, sono costretti a recarsi e ad arricchire sempre più le regioni del Nord e le attraenti capitale del Nord Europa.
“Nel saldo fra emigrazione e immigrazione – spiega il direttore generale dell’Inps Calabria, Giuseppe Greco – il Delta e’ assolutamente insignificante e non compensa in alcun modo la perdita di popolazione della nostra regione. Nel corso del 2023 sono circa 9mila i soggetti che sono venuti meno nel contesto della popolazione residente. E’ un po’ come se venisse cancellato ogni anno un comune delle dimensioni di Soverato”.