Ispezioni pilotate nei laboratori universitari: Brambilla «scoperchiato un vaso pieno di obbrobri»
La deputata Michela Vittoria Brambilla «animali sacrificati per ricerche falsate e destinate soprattutto a promuovere carriere. Un vaso pieno di obbrobri»
CATANZARO – “Se fossero confermate le accuse della Procura di Catanzaro contro l’ex rettore dell’Università, altri professori universitari e dirigenti dell’Azienda sanitaria provinciale, saremmo di fronte ad un quadro gravissimo di diffusa illegalità, fra truffe, corruzione e favoritismi”. Sono le parole della deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la tutela dell’ambiente, che commenta l’inchiesta che ha portato ai domiciliari 11 persone tra vertici dell’Università Magna Graecia e dirigenti Asp del capoluogo calabrese.
“Il tutto, letteralmente – aggiunge Brambilla – sulla pelle degli animali cosiddetti ‘da laboratorio’ che vivevano una vita-non vita nei due stabulari posti sotto sequestro, sacrificati per ricerche falsate e destinate soprattutto a promuovere carriere. In attesa di conoscere gli sviluppi, non posso che ringraziare la Guardia di Finanza e la Procura per aver scoperchiato questo vaso pieno di obbrobri”.
Un quadro di favoritismi, corruzione e anche crudeltà nei confronti degli animali che, nei due laboratori venivano uccisi senza pietà, sbattuti al muro o decapitati senza alcun anestetico. Sperimentazioni in violazione delle norme con animali vivi che non avrebbe avuto a che fare con quello che costituisce, se ben espletato, un passaggio fondamentale per la validazione delle ipotesi scientifiche. Sarebbe infatti stata riscontrata anche l’esistenza di un allevamento abusivo di animali da laboratorio per alimentare le attività di ricerca. Qui però, da un lato sarebbe stata cagionata l’uccisione immotivata di animali, non autorizzata dal ministero della Salute, dall’altro sarebbe stata falsata l’attendibilità delle ricerche espletate in quei laboratori.
Ispezioni pilotate, Lav: “Il ministro non si è accorto nulla?”
“Ministro della Salute Orazio Schillaci i suoi uffici avrebbero dovuto svolgere in quei laboratori ‘ispezioni regolari’ in applicazione dell’articolo 3 del decreto legislativo 26-2014, non si sono accorti di nulla rispetto a quanto riscontrato dalla Procura di Catanzaro?” E’ quanto chiede Valeria Albanese, responsabile area ricerca senza animali della Lav.
“A Catanzaro, grazie ad un’inchiesta della Procura condotta dalla Guardia di Finanza, da notizie dei media – aggiunge Albanese – apprendiamo che sono stati posti agli arresti domiciliari 11 persone, tutte dipendenti dell’Università calabrese tra cui l’ex rettore mentre una dell’Azienda sanitaria Provinciale è stata sospesa per un anno dal servizio. A 21 persone sono state notificate le informazioni di garanzia. Quanto portato alla luce con l’inchiesta della Guardia di Finanza è gravissimo, ma non ci stupisce, visto quello che abbiamo denunciato in altre occasioni, come il caso Aptuit di Verona tuttora in corso e che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati per maltrattamento e uccisione non necessitata del presidente della società e della veterinaria della struttura veronese”.
“Abbiamo appreso inoltre – sostiene ancora Albanese – che gli animali detenuti in due stabulari universitari sono stati posti in sequestro preventivo. Vista l’esperienza della nostra associazione nel recupero e gestione di animali provenienti da laboratori, ci rendiamo disponibili a supportare la Guardia di Finanza nella delicata operazione di spostamento degli animali”.