La crisi lacerante della pesca in Calabria «servono subito misure per la piccola pesca artigianale costiera»
Comitato Pescatori Calabria: «un settore complesso come quello della pesca calabrese non si governa con le promesse, gli annunci roboanti e i piani sperimentali. E nemmeno con messaggi ingannevoli dal “sapore elettorale” che tanti danni ha prodotto e continua a produrre al settore»
CORIGLIANO – ROSSANO (CS) – Il Comitato Pescatori Calabria per una scelta improntata alla correttezza, alla lealtà e di senso di responsabilità ha scelto di stare dalla parte dei pescatori in questo momento di grave crisi del settore. Crisi testimoniata dalla riduzione consistente del naviglio, degli occupati, della produzione e quindi del fatturato delle imprese. «La tendenza risulta preoccupante – dichiara Salvatore Martilotti, presidente del “Comitato Pescatori Calabria” – se consideriamo che la flotta calabrese si caratterizza per una forte componente artigianale con un forte impatto sul tessuto economico locale. Crisi certamente per fenomeni di carattere locale (carenza servizi pesca, commercializzazione e distribuzione obsoleta, debolezza strutturale delle imprese di pesca),composizione della flotta regionale (vetustà sup.25 anni e dimensioni ridotte), normative dell’Unione europea in materia di riduzione dello sforzo di pesca, incertezze di Bruxelles nel riconoscere le specificità della pesca delle nostre Comunità costiere e di vincoli all’utilizzo di tecniche e attrezzi da pesca, ma anche inquinamento e riduzioni delle aree di pesca abituali».
«E siccome piove sempre sul bagnato, la crisi è stata accentuata anche per la mancanza, da parte della Regione, di una programmazione almeno triennale insieme al mancato decollo della Legge regionale di settore (n.27/2004), e alla carenza di azioni a sostegno della piccola pesca costiera artigianale, il segmento più rilevante della flotta. Di fronte alla crisi attuale, nostro malgrado, dobbiamo registrare che la Regione, in questi anni, non è stato in grado di tirare fuori dalla palude il settore pesca. Tuttavia, per sgombrare il campo da possibili equivoci per prima cosa vogliamo ribadire, se mai ce ne fosse ancora bisogno, l’attenzione che abbiamo avuto nei confronti di tutte quelle iniziative che tendono verso la salvaguardia della fascia costiera e di una pesca responsabile e sostenibile»
«Noi siamo convinti – continua Salvatore Martilotti – che un settore complesso come quello della pesca calabrese non si governa con le promesse, gli annunci roboanti e i piani sperimentali. Ma neanche con messaggi ingannevoli dal “sapore elettorale” che tanti danni ha prodotto e continua a produrre al settore della pesca. Noi siamo accanto ai pescatori e alle tante micro-imprese a conduzione famigliare chiamate ad affrontare una situazione di straordinaria emergenza. In questo momento le Istituzioni regionali, ma anche quelle locali, avrebbero l’obbligo politico, morale e materiale di confrontarsi e mettere in moto tutte quelle opportunità utili ad affrontare questa profonda e lacerante crisi pur sapendo che governare significa dire anche cose che non producono immediato consenso. Se coinvolti non faremo mancare proposte e suggerimenti, non da ultimo un “Piano straordinario” che la Regione potrebbe attuare con le risorse messe a disposizione dall’Unione Europea e non solo. Il Comitato Pescatori Calabria – conclude Salvatore Martilotti – ritiene che solo un intervento straordinario possa garantire un futuro ai pescatori e alle imprese di pesca per scongiurare pesanti ripercussioni non soltanto di carattere economico ma anche sociali e occupazionali».