La lotta contro il Ponte sullo Stretto diventa uno spettacolo teatrale
“Scecco, Cavallo e Re. Da un’idea sull’inganno del potere”. E' il titolo della rappresentazione teatrale promossa dal Movimento No Ponte Calabria e Spazio No Ponte Messina
VILLA SAN GIOVANNI (RC) – L’appuntamento è per domenica 15 dicembre alle 18.30 al CSC Nuvola Rossa di Villa San Giovanni, in via II Novembre 82, con lo spettacolo teatrale “Scecco, Cavallo e Re. Da un’idea sull’inganno del potere”. Il Movimento No Ponte Calabria e Spazio No Ponte Messina propongono una serata teatrale contro l’arroganza del potere. Lo spettacolo è di Monia Alfieri, con Simone Di Blasi, Gerri Cucinotta, Elvira Ghirlanda, Germano De Gregorio, Gabriella Cacia, Sergio Runci, Massimo Camarata e Monia Alfieri.
“Un atto psicomagico, rocambolescamente messo in scena da beffardi saltimbanchi e antichi cantastorie che, con leggerezza e urgenza, richiameranno alla memoria simboli e personaggi del passato, per smascherare i tranelli del presente e cambiare ciò che il futuro ci riserva. Un viaggio da Virgilio a Dante, da Andersen a Pitrè, da Shakespeare a Camus, per ricordarci che il potere ha sempre nascosto i suoi orrendi crimini travestendoli da dono e cambiando solo accessori al proprio costume di scena”.
“La scena traduce in drammaturgia le inquietudini delle comunità dello Stretto, tormentate da un progetto che mira a devastare un territorio meraviglioso e fragile, distruggendone l’ecosistema in nome di una promessa distopica di futuro che non porta nessun vantaggio agli abitanti di Calabria e Sicilia. Piuttosto, l’operazione Ponte risponde alle mire propagandistiche del ministro Salvini e delle varie società che già stanno guadagnando lauti compensi dall’infinita progettazione e della futura cantierizzazione”.
“Mentre il territorio frana sotto i colpi di un dissesto idrogeologico allarmante, le spese continuamente in rialzo di costruzione del Ponte – scrive il Movimento No Ponte Calabria – fanno sì che adesso il Fondo di Coesione e Sviluppo per il Sud Italia venga ulteriormente scippato di ulteriori 7 miliardi, come previsto da un emendamento della Lega. Con quale faccia i parlamentari della maggioranza continuano a parlarci di sviluppo in un territorio in cui sanità, trasporti, sicurezza sociale e occupazione non sono assolutamente garantiti? Se il potere ha sempre travestito i suoi crimini in forma di dono e concessione, le comunità dello Stretto non si faranno abbindolare! Le storture giuridiche e tecnico-ingegneristiche, insieme alla assoluta inutilità politico-sociale di quest’opera, ci spingono a non mollare la mobilitazione contro il Ponte e a rilanciare un percorso popolare che rispedisca al mittente le bugie di Ciucci & Co”.