La mano sporca di sangue incrostato, indagato il compagno di Cristina Pugliese. Nessuno crede al suicidio
La giovane 27enne di Marina di Gioiosa Jonica, trovata morta nella doccia dell'abitazione a Caldiero (VE), dove viveva con il quarantenne. Amici e familiari non credono al suicidio
CALDIERO (VE) – Vanno avanti le indagini dei carabinieri sulla morte della 27enne originaria di Marina di Gioiosa Jonica, Cristina Pugliese, trovata senza vita nella doccia domenica scorsa, dell’abitazione dove viveva con il compagno, M.C. di 40 anni, a Caldiero. Lui è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario ed ora si attende l’esito dell’esame autoptico. Intanto i carabinieri del Ris hanno effettuato nelle scorse ore, un nuovo sopralluogo e soprattutto, hanno sentito alcune persone informate sui fatti. Tra queste un uomo di nazionalità marocchina, che sarebbe stato il primo a ritrovare il corpo di Cristina senza vita. Secondo quanto emerso lui, e il compagno della donna, si erano incontrati in un bar e il 40enne è stato descritto come in ‘forte stato d’agitazione‘ il quale avrebbe chiesto se qualcuno lo aiutasse a trovare Cristina.
I due si sarebbero così recati insieme a casa di M.C., e il marocchino avrebbe chiesto al 40enne di usare il bagno, quello del piano di sotto, trovando però la porta era chiusa. Per aprire ha usato la chiave del bagno del piano superiore e una volta entrato, ha trovato la giovane Cristina senza vita. Tra le altre testimonianze quella di alcuni titolari e i dipendenti di locali della cittadina che il 40enne frequenta abitualmente.
Una barista avrebbe riferito che domenica mattina, prima del ritrovamento di Cristina, la mano di M.C., era sporca di sangue incrostato e che l’uomo era diverso dal solito, era strano, sembrava poco lucido. M.C. pare abbia perso recentemente il lavoro: disoccupato, vive con una pensione di invalidità che gli è stata assegnata quando, due anni fa, ha avuto un infortunio sul lavoro a seguito del quale ha perso alcune dita della mano destra. I due si frequentavano da circa 6 mesi ed erano andati a vivere insieme a Caldiero. Il sabato sera erano stati visti litigare fuori da un club. Tutti dettagli sui quali si concentrano le indagini dei carabinieri.
Sul fronte degli amici e dei familiari di Cristina, nessuno crede che si sia tolta la vita. Cristina era madre di una bimba di 5 anni, nata da una precedente relazione e la piccola era con il padre che sarebbe stato contattato la domenica mattina dal nuovo compagno. Cristina Pugliese era originaria di Marina di Gioiosa Ionica e si era trasferita con la famiglia nel veronese, dove vivono anche la madre, il padre e il fratello, che gestisce un’autofficina a Soave.