L’ufficiale della Guardia di Finanza Antonio Cerra trovato morto in casa. Il gip riapre le indagini
Il giorno 11 maggio del 2022 il corpo del luogotenente della Guardia di Finanza Antonio Cerra viene ritrovato senza vita nella sua casa a Pizzo Calabro. Quello stesso giorno avrebbe dovuto testimoniare nel processo "Petrolmafie"
VIBO VALENTIA – Il gip di Vibo Valentia ha deciso di non archiviare il caso della morte di un luogotenente della Guardia di finanza, Antonio Cerra, avvenuta l’11 maggio del 2022 nella sua abitazione estiva di Pizzo, disponendo la prosecuzione delle indagini. La vedova, Francesca Rubbettino, ed i figli del sottufficiale si erano opposti alla richiesta di archiviazione con argomentazioni sostenute dai difensori Nunzio Raimondi e Manuela Costa. In particolare sulla qualificazione giuridica del fatto era stato dedotto come non vi fosse certezza sulla configurabilità del reato di istigazione al suicidio piuttosto che quello di omicidio.
Protagonista dell’indagine “Petrolamafie” della DDA
Cerra aveva avuto un ruolo da protagonista nell’indagine ‘Petrolmafie‘, inchiesta incentrata sui rapporti tra alcuni imprenditori vibonesi attivi nel settore del commercio di carburanti e cosche della ‘ndrangheta, ed era, nel processo, uno dei testimoni principali dell’accusa rappresentata dalla Dda di Catanzaro. Qualche settimana prima della morte aveva deposto davanti al Tribunale a Vibo nell’ambito del processo e la mattina del decesso era atteso in aula per il controesame. Il sottufficiale 50enne, originario di Soveria Mannelli (Catanzaro), era stato trovato senza vita nella propria abitazione ucciso da un colpo di pistola alla testa sparato dalla sua pistola d’ordinanza ed era stato ipotizzato il suicidio.
I legali avevano parlato anche di lacune investigative che, se colmate, avrebbero potuto condurre a ben altro esito del procedimento. Rispetto all’atto di opposizione la Procura si è opposta alle richieste difensive e il 14 novembre 2024, il gip di Vibo Rossella Maiorana, si era riservata la decisione. Riserva che adesso è stata sciolta con l’accoglimento dell’opposizione e la disposizione di ulteriori indagini, anche tecniche, dirette a chiarire gli eventi che hanno condotto alla morte di Cerra. Della prosecuzione delle indagini continuerà ad occuparsene la Procura della Repubblica di Vibo Valentia, con la raccomandazione del gip che il supplemento venga svolto da reparti diversi rispetto a quelli che l’hanno condotte fino ad ora, della Guardia di finanza. Soddisfazione è stata espressa dagli avvocati Nunzio Raimondi e Manuela Costa, per i quali “si tratta di un approfondimento investigativo doveroso, a fronte di indagini all’evidenza lacunose, in considerazione di un fatto assai grave riguardante un autentico servitore dello Stato”.