M5S: «inchiesta Report inquietante. Emerse gravi anomalie su voto in Calabria»
Il capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle: «I sospetti di forzature sono spaventosi, come può avvenire tutto questo nell'indifferenza generale?»
COSENZA – “L’inchiesta di Report andata in onda ieri sera sulle elezioni del 2022 nel collegio Cosenza 2 è inquietante e dirompente. La gravità delle anomalie che emergono conferma quanto il M5S ha denunciato a lungo, dentro e fuori dal Parlamento, ed è tale da obbligare le istituzioni repubblicane a prestare la massima attenzione, contrariamente a quanto è avvenuto in questi due anni, in cui il M5S si è battuto in assoluta solitudine”. A dirlo è il capogruppo M5S alla Camera Francesco Silvestri.
“Eppure stiamo parlando non solo dell’assegnazione di uno dei 400 seggi della Camera, ma anche della difesa di uno dei pilastri della democrazia. Lo svolgimento regolare e trasparente delle elezioni politiche. I sospetti di forzature sono spaventosi, come può avvenire tutto questo nell’indifferenza generale mentre tutte le forze politiche non perdono occasione per strapparsi le vesti di fronte al livello allarmante di astensionismo che si registra da anni? Chiediamo a tutti i gruppi parlamentari un sussulto di senso civico affinché si fermi questa azione che non solo scredita la Giunta delle Elezioni della Camera ma soprattutto apre una enorme ferita nella credibilità delle istituzioni repubblicane”, conclude.
Ascari (M5S) «aberrante opacità su voto Calabria»
“Dall’inchiesta della trasmissione Report sulle elezioni politiche del settembre 2022, nel collegio Cosenza 2, emerge, come noi denunciamo da molto tempo, un quadro di aberrante opacità, di approssimazione e sottovalutazione, sia per quanto avvenuto in Calabria sia per le decisioni assunte nella Giunta delle Elezioni di Montecitorio”. Sono invece le parole della capogruppo M5S nella Giunta delle Elezioni delle Camera Stefania Ascari.
“Il criterio stabilito dalla Giunta per il riesame delle schede nulle, per cui quelle con voto espresso su due o più simboli di lista della stessa coalizione sono state ritenute valide, sembra proprio cucito su misura per il candidato ricorrente Andrea Gentile, in palese contraddizione rispetto al regolamento delle elezioni redatto dal Viminale e illustrato agli elettori nello spot televisivo che spiegava come votare correttamente”, aggiunge la parlamentare.
Le schede verbalizzate bianche e rivelatesi ‘votate’
“Come se non bastasse – prosegue – è poi venuta fuori un’anomalia ancora più allarmante: centinaia di schede verbalizzate come bianche in sede di scrutinio, nel riesame fatto dalla Giunta si sono rivelate votate. Eppure alla giornalista di Report i presidenti di seggio hanno confermato che la verifica delle schede bianche due anni fa si è svolta in maniera serena e inequivocabile, nessuna contestazione è stata verbalizzata da parte di rappresentanti di lista di FI, presenti nei seggi”.
“Impressionante il dato, registrato dalla stessa Giunta che sta compiendo questo scempio di democrazia, per cui mentre in Italia il tasso di schede bianche risultate poi votate è intorno al 3%, in questo caso si arriva addirittura al 10%, più del triplo. Gravi ombre sono emerse anche – conclude Stefania Ascari – sul contenuto del ricorso presentato da Gentile. Che altro serve perché si fermi questo processo che dentro la Camera dei Deputati sta calpestando i principi di trasparenza, legalità e credibilità in uno dei punti vitali della democrazia come le elezioni?”.