Migrante aggredito, si avvicinano mentre torna dal lavoro in bici e lo fanno cadere
Non solo sfruttamento ma anche violenza. Un gruppo di persone dopo essersi avvicinate alla vittima che stava rientrando dal lavoro in bici, ha aperto la portiera dell'auto colpendolo e facendolo cadere
REGGIO CALABRIA – Un migrante ospite dell’ostello Dambe So, una delle iniziative di Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della Federazione delle chiese evangeliche, è stato aggredito per strada, tra San Ferdinando e Rosarno, da alcune persone a bordo di un’auto. I fatti risalgono a venerdì scorso e, secondo quanto emerso, dopo essersi avvicinati alla vittima che stava rientrando dal lavoro in bici, hanno aperto la portiera colpendolo e facendolo cadere.
A renderlo noto è l’Usb dopo aver appreso l’accaduto dalla Federazione delle chiese evangeliche che gestisce l’ostello Dambe. Il sindacato esprime “la massima solidarietà al lavoratore aggredito mentre tornava dal lavoro nella Piana di Gioia Tauro. Questo ennesimo episodio di violenza riporta alla mente il clima di intimidazioni e aggressioni che hanno preceduto i tragici eventi di Rosarno del 2010”.
“Purtroppo – scrive l’Usb – è l’ennesima notizia di questo genere che periodicamente balza all’attenzione della cronaca, senza avere chiaro se queste violenze siano parte di una strategia finalizzata a estromettere le persone nere dal territorio o se si tratti di un ulteriore sintomo del clima di odio e discriminazione che continua a diffondersi nel nostro Paese. Ciò che appare evidente è che la precarietà e l’isolamento nei quali i braccianti migranti sono costretti a vivere non solo alimentano lo sfruttamento nel settore agricolo, ma anche la violenza quotidiana“. “L’Usb ribadisce la necessità di un intervento deciso per fermare questa spirale di violenza e per costruire un futuro che garantisca diritti e dignità a tutti i lavoratori, indipendentemente dal colore della loro pelle o dalla loro origine. La nostra lotta è per un’agricoltura che non sfrutti, per un’accoglienza che integri e per una società che non lasci spazio a odio e discriminazione”.