Narcotraffico, processo ai portuali infedeli che collaboravano con i clan: 25 condanne
Le condanne riguardano i presunti narcos e portuali infedeli al centro dell'inchiesta sul traffico di droga internazionale degli ultimi anni al porto di Gioia Tauro
REGGIO CALABRIA – 25 condanne per un totale di 236 anni di carcere. E’ questa la sentenza di condanna emessa ieri dal gup del Tribunale di Reggio nell’inchiesta della Dda denominata ‘Tre croci’, accogliendo le richieste al termine della requisitoria dei pm. Le condanne riguardano i presunti narcos e portuali infedeli al centro dell’inchiesta sul traffico di droga internazionale degli ultimi anni al porto di Gioia Tauro, base operativa del business illecito tra i dipendenti infedeli e le cosche di ‘ndrangheta.
Nell’operazione ‘Tre croci’ Sono state sequestrate oltre 4 tonnellate di cocaina per un valore al dettaglio di circa 800 milioni di euro, condotte dal Gruppo investigazione criminalità organizzata, Gico del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Reggio Calabria. L’inchiesta punta i riflettori sul porto di Gioia Tauro, crocevia di scambi milionari della criminalità organizzata, con numerosi sequestri di cocaina. Secondo quanto emerge dall’ordinanza, la droga arrivava nello scalo calabrese sulle portacontainer dall’America latina. Qui entravano in scena i presunti operatori portuali infedeli che “si rapportavano – scrivono gli inquirenti nell’ordinanza – con i narcotrafficanti esteri e committenti dell’importazione per il compimento delle attività delittuose funzionali alle esfiltrazioni del narcotico, il trasporto fuori dall’area portuale e la consegna della sostanza”.