‘Ndrangheta: torna libero il boss Pantaleone Mancuso detto “l’ingegnere”
Torna in totale libertà senza alcuna misura il boss della ‘ndrangheta vibonese Pantaleone Mancuso, 64 anni, di Limbadi. La decisione è del Tribunale di Sorveglianza di Napoli
NAPOLI – Torna in totale libertà senza alcuna misura il boss della ‘ndrangheta vibonese Pantaleone Mancuso, 64 anni, di Limbadi, detto “l’Ingegnere”. La decisione, in accoglimento di un ricorso dell’avvocato Francesco Capria, è del Tribunale di Sorveglianza di Napoli. Mancuso si trovava recluso nella casa-lavoro di Aversa dopo essersi sottratto alla libertà vigilata, con successivo periodo di irreperibilità, a seguito della collaborazione con la giustizia del figlio Emanuele. Successivamente, Pantaleone Mancuso era stato rintracciato ed arrestato a Roma il 15 marzo 2019 all’interno di una sala bingo.
Secondo il tribunale di Sorveglianza di Napoli, nonostante Pantaleone Mancuso venga attualmente indicato come un soggetto di vertice dell’omonimo clan di Limbadi e Nicotera, nel corso della misura ha mantenuto un “comportamento immune da censure e proteso a dimostrare l’intenzione di rispettare le regole“, dichiarando, pertanto, “cessata la pericolosità sociale”. Pertanto, è stata dichiarata la cessazione della sua pericolosità sociale: di qui, il ritorno alla piena libertà. Pantaleone Mancuso attualmente si trova imputato a Vibo per narcotraffico internazionale di cocaina nel processo nato dall’operazione della Dda denominata «Adelphi» e in appello a Catanzaro per il duplice tentato omicidio della zia, Romana Mancuso, e del cugino Giovanni Rizzo.