Nuova aggressione in ospedale, operatore socio-sanitario accoltellato da un paziente

Ancora in corso d'accertamento i motivi che hanno spinto il paziente di 63 anni a ferire l'Oss, di 44 anni, in servizio nel reparto di Pneumologia

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REGGIO CALABRIA – Un operatore socio-sanitario di 43 anni è stato accoltellato a Reggio Calabria, nel reparto di pneumologia dell’ospedale Gom. L’episodio è avvenuto ieri mattina quando un paziente di 63 anni, originario di Reggio Calabria, ha aggredito l’operatore ferendolo lievemente al braccio.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo radiomobile che hanno bloccato l’aggressore. Avvertito il pubblico ministero di turno, nei confronti del sessantaduenne sono stati disposti gli arresti domiciliari all’interno dello stesso reparto dove sono avvenuti i fatti. La vittima fortunatamente ha riportato solo lievi ferite guaribili in sette giorni. Ancora non sono chiare le motivazioni per le quali il paziente ha colpito l’operatore socio-sanitario con un coltello o con un altro strumento appuntito.

Saranno le indagini a chiarire cosa sia successo all’interno del reparto di pneumologia e come è stato possibile che l’aggressore possa essere riuscito a fare entrare, o comunque a utilizzare, un’arma bianca contro la vittima.

Uil Fpl Reggio Calabria «garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro»

A seguito del grave fatto il sindacato Uil Fpl di Reggio Calabria ha condannato l’episodio avvenuto presso il Grande ospedale metropolitano, esprimendo “massima solidarietà, nell’esercizio delle sue funzioni presso il reparto di pneumologia. Questo ennesimo atto di violenza nei confronti degli operatori sanitari è l’ulteriore conferma della necessità di intervenire con urgenza per garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro”. “La nostra solidarietà e vicinanza vanno all’operatore socio-sanitario ferito, alla sua famiglia e a tutti i colleghi coinvolti. E’ inaccettabile che chi si dedica quotidianamente alla tutela della salute pubblica debba operare in un clima di paura e insicurezza.

“Questo drammatico episodio evidenzia ancora una volta l’importanza della nostra campagna “Proteggere chi ci protegge”, che mira a sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sull’esigenza di garantire misure concrete per la tutela degli operatori sanitari. Abbiamo chiesto: presidi di sicurezza potenziati nei luoghi di lavoro, con la presenza di personale qualificato per la gestione delle emergenze; percorsi formativi obbligatori per il personale sanitario, finalizzati alla gestione di situazioni di crisi e prevenzione dei rischi; normative più rigide e deterrenti legali per contrastare gli episodi di aggressione ai danni dei lavoratori della sanità”.

Il sindacato pertanto, rinnova l’appello al governo, alle Regioni e alle Aziende sanitarie affinché venga dato seguito immediato a quanto previsto dalla legge n. 113/2020 per la sicurezza degli operatori sanitari e socio-sanitari, inclusa la piena applicazione dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza. “E’ tempo di passare dalle parole ai fatti. Non possiamo permettere che episodi di violenza come quello avvenuto oggi si ripetano. Chi lavora per proteggere la salute e il benessere di tutti noi deve essere tutelato e rispettato. Insieme, possiamo realmente fare la differenza”. La Uil Fpl di Reggio Calabria, infine, “si schiera con determinazione al fianco di tutti gli operatori sanitari nella loro battaglia per un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso. Ogni vita e ogni professionista meritano di essere tutelati e protetti, perché la sicurezza dei lavoratori è un diritto fondamentale che non deve mai essere compromesso”.

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