Operazione “Grecale”, torna in libertà il professore Domenico Britti
Il collegio ha escluso che il prof. Britti si sia associato per commettere una serie indeterminata di reati di corruzione, falso e truffa ai danni dello Stato
CATANZARO – Ritorna in libertà il prof. Domenico Britti, indagato nell’operazione “Grecale” condotta dalla Guardia di finanza il 15 gennaio scorso. “Il Tribunale della Libertà di Catanzaro – è detto in una nota diffusa dall’avvocato Antonello Talerico – ha accolto le tesi difensive proposte con il riesame, avverso l’ordinanza cautelare che aveva coinvolto l’Università Magna Graecia, annullando addirittura i capi di incolpazione più gravi, ovvero il capo 1 (ex art. 416 c.p., associazione a delinquere) ed il capo 38 (ex artt. 110, 319 e 321 c.p., reato di corruzione)”.
“Il collegio ha escluso, pertanto, che il prof. Britti si sia associato per commettere una serie indeterminata di reati di corruzione, falso e truffa ai danni dello Stato. E’ stato annullato altresì il capo di incolpazione con cui veniva contestato al prof. Britti di avere conseguito un beneficio economico pari ad oltre 16mila euro“.
“Per difendere il prof. Britti – afferma l’avvocato Talerico – abbiamo utilizzato atti importanti già nella disponibilità dello stesso pubblico ministero, tra cui la relazione del consulente tecnico, con cui all’esito delle ispezioni si concludeva che lo stabilimento utilizzatore degli animali ai fini della sperimentazione ubicato a Germaneto ed a Borgia garantivano il benessere degli animali, contrariamente a quanto invece era stato sostenuto dalla Procura”.
Il difensore di Domenico Britti ha affermato, inoltre, che “dalla lettura dei brogliacci e delle intercettazioni emergerebbero gravi elementi che potrebbero mettere in discussione anche alcune fonti di prova testimoniale e che potrebbero essere portati all’attenzione della stessa Procura della Repubblica”.