Pendolaria: in Calabria linee ferroviarie abbandonate e pochi treni. E il progetto del Ponte drena miliardi
Tra linee ferroviarie abbandonate, pochi treni giornalieri, progetto dell'alta velocità in ritardo e risorse drenate per il progetto del Ponte sullo Stretto il sistema ferroviario calabrese resta in sofferenza. Il report 2025 di Pendolaria
COSENZA – Pendolaria bacchetta la Calabria. La rete delle ferrovie nella nostra regione è in decisa sofferenza e le Ferrovie della Calabria sono tra le peggiori in Italia. Le due ferrovie del taurense (la Gioia Tauro – Palmi – Sinopoli e la Gioia Tauro – Cinquefrondi) sono state sospese integralmente nel 2011 e giacciono in stato di abbandono. Studi per la loro conversione in sistemi di tram-treno non hanno per ora avuto seguito. La ferrovia più lunga invece, la Cosenza – Catanzaro Lido, sta avendo uno sviluppo accidentato. Sono alcune delle criticità che emergono dal nuovo Report 2025 di Pendolaria di Legambiente che fa il punto della situazione sulle linee ferroviarie peggiori d’Italia.
Nell’area del capoluogo calabrese, si è previsto la creazione di un servizio ferroviario metropolitano, con un’estensione dell’infrastruttura fino alla stazione FS di Germaneto, che ha sostituito nel 2007 la stazione di Catanzaro Sala. Difatti, questo prolungamento va a recuperare l’isolamento che il capoluogo di Catanzaro ha subito con la variante a valle della ferrovia Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale andando a ristabilire l’interscambio diretto fra il centro di Catanzaro e la rete FS (oltre che lo scambio sempre attivo a Catanzaro Lido).
Pendolaria: rete FDC da riattivare integralmente
Il resto della tratta invece, è al momento sospeso, dal 2012, fra Soveria Mannelli e Rogliano per problemi di dissesto idrogeologico. La sospensione si è estesa a tutto il resto della tratta fino a Catanzaro Lido dal 15 luglio 2023 per i lavori connessi alla metropolitana di superficie. Anche la diramazione fra Pedace e San Giovanni in Fiore è sospesa integralmente dal 2010, lasciando la Sila senza collegamento ferroviario. Al suo posto è stato attivato, con alterne fortune, un servizio turistico chiamato Trenino della Sila, che percorre tuttavia solo la parte terminale della linea. Se si vuole fermare lo spopolamento interno della Calabria, la riattivazione integrale della rete di Ferrovie della Calabria è un passaggio obbligatorio.
Il progetto del Ponte sullo Stretto drena miliardi di euro
Nel report di Pendolaria viene evidenziato che il progetto per il Ponte sullo Stretto di Messina sta drenando risorse fondamentali per il Sud. Lo scorso anno 1.6 milioni sono stati dirottati dalla quota dei Fondi per lo sviluppo e la coesione destinati direttamente alle regioni Calabria e Sicilia, mentre ora sono state alleggerite ulteriormente (da 9,3 a 6,9 miliardi) le spese a carico dello Stato, aumentando da 2,3 a 7,7 miliardi il contributo FSC. L’aspetto drammatico è che oltre l’87% degli stanziamenti infrastrutturali fino al 2038 riguarderanno il Ponte sullo Stretto, quando rimangono situazioni come quella della linea Palermo-Trapani via Milo (chiusa dal 2013 a causa di alcuni smottamenti di terreno), della Caltagirone-Gela (chiusa a causa del crollo del Ponte Carbone l’8 maggio 2011) o quelle delle linee a scartamento ridotto che da Gioia Tauro portano a Palmi e a Cinquefrondi in Calabria, il cui servizio è sospeso da 13 anni e dove non vi è alcun progetto concreto di riattivazione.
AV in Calabria non prima del 2030
Ci sono poi progetti di gran lunga migliorabili, come quello dell’alta velocità Salerno-Reggio Calabria ferroviaria. Si tratta di 30 miliardi di euro previsti per la nuova linea ad alta velocità (in parte finanziata con il Fondo complementare al Pnrr), che nelle prime ipotesi di progetto allungava il tracciato e abbandonava i piani, già previsti, di potenziamento della linea esistente.
La linea non sarebbe pronta prima del 2030 e nel report di Pendolaria veene sottolineato come attualmente il treno più veloce tra Roma e Villa San Giovanni impiega 4 ore e 57 minuti (in miglioramento rispetto a un anno fa), quando fino al 2019 era in servizio un Frecciargento che impiegava 4 ore e mezza, nonostante in questi anni siano stati realizzati investimenti sulla linea tirrenica che permetterebbero di far viaggiare i treni più sicuri e veloci. Sorprende anche la decisione di costruire la fermata intermedia AV del Vallo di Diano a Padula (SA) in aperta campagna, fuori dalla tratta Sicignano-Lagonegro e in possibile contrasto con il citato Regolamento UE.
Scende il numero dei viaggiatori in Calabria: dal 2009 -25%
Il report evidenzia un calo nel numero dei viaggiatori dal 2009-2023 di quasi il 25% perché resta bassa l’offerta dei treni. Nella nostra regione nel corso del 2023 il numero di corse giornaliere è stato di 280 treni (in Lombardia 2.200). Di questi 183 riguardano corse di Trenitalia e 97 di Ferrovie della Calabria. Migliora invece la situazione sui convogli ma che verrà evidenziata solo nel report del prossimo anno. In Calabria la flotta dei rotabili è composta da 93 treni regionali. Al 2023 l’età media dei 93 treni in Calabria era di 20 anni 93 con il 75,3% del totale superiore ai 15 anni. Và però evidenziato che a novembre è stato consegnato il 20^ treno di nuova generazione della flotta del Regionale, brand di Trenitalia, Gruppo FS.
Nuovi treni Intercity
Il Pnrr ha previsto il finanziamento di 200 milioni con l’acquisto di nuovi treni Intercity, in particolare 7 treni bimodali per i collegamenti Reggio Calabria-Taranto, sulla linea Jonica in funzione entro fine 2024 e 70 nuove carrozze notte per i treni in Sicilia, che verranno immessi sulla rete entro il 2026. Inoltre, 465 milioni di euro sono stati destinati all’acquisto di treni media e lunga percorrenza da impiegare nelle tratte da e per il Sud Italia, nello specifico 13 treni bimodali e 12 elettrotreni Intercity a trazione distribuita a 200 km/h ad otto casse mono piano e 6 treni elettrici a 4 casse, in configurazione Intercity. Completato, poi, il revamping delle carrozze Intercity in circolazione e altri interventi in corso e programmati fino al 2026.