Perseguita i vicini di casa per anni, 79enne incastrato dalla fototrappola
Vessazioni e atti persecutori andavano avanti dal 2021. Nonostante i vari provvedimenti l'anziano avrebbe continuato a compiere azioni contro una famiglia
CONDOFURI (RC) – I Carabinieri di Melito Porto Salvo hanno eseguito un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G. con quella del divieto di dimora nel comune di Condofuri, in aggiunta a quella del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa. La persona raggiunta della misura è un 79enne condofurese, indagato per il reato di atti persecutori.
Vessazioni iniziate nel 2021
L’intera vicenda ha inizio nel 2021
quando un 36enne reggino, residente a Condofuri, si è rivolto ai carabinieri poiché vittima, unitamente alla propria famiglia, di veri e propri atti vessatori e persecutori da parte dell’anziano, già destinatario nel novembre 2022 della misura cautelare del divieto di avvicinamento alle persone offese che di fatto non permettevano alle stesse di condurre una vita serena e senza condizionamenti.
Il 36enne infatti ha raccontato di una vera e propria “ossessione” nutrita dall’indagato nei confronti dell’intera famiglia, e che gli atti persecutori iniziavano già dalle prime ore della mattina. Nello specifico il 79enne, per questioni privatistiche legate all’utilizzo di un tubo della condotta idrica, che sorge su un terreno di proprietà di una parente dell’anziano e che sfocia in quello della persona offesa nonché di fatto utile per la relativa irrogazione, in diverse occasioni e in diversi momenti della giornata, staccava il tubo dell’acqua, senza che questo creasse alcun intralcio o disturbo allo stesso, interrompendo la relativa fornitura o si appropriava talvolta di una parte di questo dopo essere passato davanti la proprietà della persona offesa tenendo in mano un martello.
Nonostante tutto l’anziano, indifferente, ha continuato nella sua opera vessatoria e persecutoria nei confronti del 36enne e della sua famiglia violando diverse volte le prescrizioni cautelari a cui lo stesso era sottoposto tanto da risultare destinatario nel maggio 2024 della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G. in aggiunta alla precedente misura. Ma tutto questo tuttavia non lo ha portato a desistere.
Nonostante le misure cautelari in atto infatti, da maggio a settembre 2024 in ben quattro circostanze l’anziano si era reso protagonista delle medesime condotte che venivano però puntualmente riprese da una fototrappola appositamente installata in una sterpaglia qualche tempo prima dalla persona offesa, le cui immagini sono state prontamente acquisite dai militari dell’Arma condofurese.
I carabinieri pertanto, dopo aver ascoltato attentamente la vittima e raccogliendo ogni elemento utile a circostanziare nel dettaglio i fatti esposti, hanno inviato la comunicazione di notizia di reato alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria che, sulla scorta di un grave compendio indiziario a carico dell’uomo, ha richiesto al Giudice del Tribunale di Reggio Calabria l’emissione di adeguata misura cautelare, tenuto conto che quelle in atto non avevano svolto un’efficace funzione dissuasiva.
L’uomo, oltre al divieto di dimora nel comune di Condofuri e di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, dovrà mantenere da quest’ultima una distanza non inferiore a 200 metri, astenendosi dal comunicare con questa con qualsiasi mezzo.