Pesanti disagi ferroviari in Calabria. Irto, Baldino e Scutellà: “Evidente incapacità di Salvini”

E' stato un martedì nero per i trasporti ferroviari in Calabria, in particolare sulla fascia tirrenica cosentina per i danni causati dal maltempo

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COSENZA – E’ stato un martedì nero per i trasporti ferroviaria in Calabria, in particolare sulla fascia tirrenica cosentina per i danni causati dal maltempo, e in tutta Italia. I deputati del Pd e del M5S chiamano in causa il ministro dei Trasporti Matteo Salvini.

Irto interroga Salvini: “Evidente incapacità politica”

Sui pesanti disagi ferroviari in Italia, il Partito democratico ha presentato un’interrogazione a prima firma del senatore Nicola Irto, indirizzata al ministro dei Trasporti, «chiamato a intervenire – precisa lo stesso parlamentare dem – di fronte a un’emergenza nazionale che va avanti da troppo tempo, che non ha trovato risposte efficaci da parte del governo e che si è perfino aggravata». «C’è un’evidente incapacità politica del ministro Salvini, che andrebbe sostituito, rispetto alla quale – denuncia Irto, segretario del Pd Calabria – il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è muta, sorda e complice. Ancora una volta, il trasporto ferroviario risente di un’improvvisazione politica senza precedenti nella storia repubblicana. L’Italia è di nuovo spaccata in due, i viaggiatori sono costretti a subire ritardi spaventosi dei treni e addirittura la cancellazione di corse come nulla fosse. L’aspetto più grave e imbarazzante è la faccia tosta con cui il governo nega il problema, che finora non ha voluto affrontare». «Il Sud, a partire dalla Calabria, è già fortemente penalizzato dal mancato ammodernamento infrastrutturale e dalla mancanza dell’Alta velocità ferroviaria fra Salerno e Reggio Calabria. Sui servizi essenziali, i calabresi – sottolinea Irto – e gli altri cittadini del Mezzogiorno pagano un prezzo altissimo a causa dell’inadeguatezza di questo governo, cinico e baro». 

Baldino,’Salvini restituisca a calabresi diritto a mobilità’

“Siamo davanti all’ennesimo martedì nero dei trasporti ferroviari. Dopo questi risultati pessimi qualunque ministro dei trasporti in qualunque nazione del mondo si sarebbe dimesso da tempo. Nelle scorse ore abbiamo appreso la notizia che la tratta regionale Sibari – Crotone sospesa per lavori dal 16 settembre che sarebbe dovuta riaprire il 19 gennaio non riaprirà sicuramente prima di giugno perché i lavori lungo i circa 100 chilometri di binario, finanziati con 60 milioni di euro, non sono ancora iniziati. Oggi possiamo parlare di grandi opere per la Calabria, della loro fattibilità, del loro finanziamento e della loro necessaria realizzazione, ma alla Calabria serve prima di tutto la volontà politica di restituire ai suoi cittadini il diritto alla mobilità. Diritto che ancora oggi è negato”. Lo ha detto Vittoria Baldino vicecapogruppo M5S alla Camera in occasione della conferenza stampa promossa dal sindaco di Cosenza Caruso sull’Alta Velocità ferroviaria in Calabria.

“Lo stesso governo Meloni – aggiunge Baldino – con il ministro Salvini sta facendo passare il concetto, come per il Ponte sullo Stretto, che la volontà politica può superare ogni ostacolo di natura tecnica. Con questa stessa determinazione Salvini restituisca ai calabresi il diritto alla mobilità”. “La politica regionale – sottolinea Baldino – definisca priorità a breve, medio e lungo periodo e faccia un piano. Occhiuto convochi un tavolo strategico per tutta la mobilità regionale e con tutti gli attori interessati: ministero dei Trasporti, Anas, Rfi, Sacal, società di trasporto, sindacati. Qualsiasi treno ad Alta Velocità se non connesso ai treni regionali diventa inutile. Si faccia promotore poi di un tavolo con le regioni limitrofe come Basilicata e Puglia per una strategia a medio termine che permetta di connettere in rete la mobilità regionale lungo le dorsali joniche e tirreniche e le trasversali Paola/Cosenza-Sibari e Lamezia-Catanzaro”.

Scutellà: “stanchi di prese in giro sulla Sibari-Crotone”

“Il nostro lavoro per la difesa dei cittadini di questo territorio non può e non deve fermarsi alle dichiarazioni propagandistiche fornite dal Governo che ormai sta dando letteralmente i numeri. Tra i tanti numeri sciorinati c’è anche la data del 19 gennaio 2025, data che era prevista per la riapertura della ferrovia jonica nella tratta Sibari-Crotone”. Lo afferma la deputata Elisa Scutellà, capogruppo M5S in Commissione Politiche Ue.

“Ovviamente, da un Governo che sta facendo della propaganda il suo principale agire politico ed amministrativo – aggiunge Scutellà – non potevamo aspettarci che anche questa sarebbe stata l’ennesima presa in giro per i cittadini calabresi. Apprendiamo da fonti di stampa, invece, che la ferrovia jonica non aprirà entro quella data e, probabilmente, neanche entro giugno 2025. Se tutto ciò venisse malauguratamente confermato, ci troveremmo di fronte all’ennesima presa in giro a danno dei calabresi, ai quali è stato cancellato il diritto alla mobilità, per oltre quattro mesi, in modo deliberato ed inutile”. “Nel centrodestra inventano date e riaperture – sostiene la parlamentare pentastellata – anche di fronte ad evidenti ritardi di progettazione o, peggio ancora, di fronte alla cancellazione dei soldi del Pnrr. Non è tollerabile un tale atteggiamento di presa in giro nei confronti dei cittadini, tartassati da tasse, aumenti di imposte, salari insufficienti a sopravvivere. Soprattutto se i soldi per la realizzazione e l’ultimazione dell’opera erano già stati predisposti dal Governo Conte. Ho già preparato l’ennesima interrogazione al Governo affinché vengano ultimati i lavori il prima possibile, indicandoci una data definitiva e senza ulteriori prese in giro”.

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