Pesce ghiaccio cinese e non bianchetto. Solo con la pesca sostenibile la sardella tornerà il “caviale” di Calabria

Aprire alla pesca sostenibile. Si evita quella illegale e la sardella può tornare a valorizzare uno dei prodotti tipici della Calabria

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COSENZA – Il bianchetto o sardella è il pesce azzurro di piccole dimensioni (in particolare sardine e acciughe) pescato quando ancora la lisca è tenerissima, ovvero “neonata” (da cui la forma dialettale “nannata”). La sua origine risale probabilmente all’antica Roma. La sardella è da sempre uno dei prodotti tipici della Calabria, in particolare della costa jonica Cosentina e Crotonese anche se riguarda, in realtà, tutto il litorale calabrese. Dalla sua preparazione nasce la “Rosamarina”, “Nduja di Pesce” o “Caviale Calabrese” che si tramanda da generazione. Ma nell’ultimo decennio, il caviale della Calabria si scontra con le limitazioni e i divieti imposti dall’UE e dal “Regolamento Mediterraneo”.

Sardella

La produzione della sardella

Parliamo di un prodotto eccezionale della nostra regione, preparato con l’impasto in acqua di salamoia di pesce e composto esclusivamente dal bianchetto di sardina pescato nel periodo febbraio-aprile. La neonata viene lavata con acqua dolce e posta ad asciugare in cesti con un pò di sale. Poi si passa alla salagione, in strati alterni di sardella e sale nei salaturi di creta insieme a cime di finocchio selvatico silano. Messa a stagionare (con una maturazione di circa 6 mesi), viene impastata a mano con sale, dosi di peperoncino in polvere e semi di finocchio selvatico. Da grigio-biancastra che era, assume così la sua tipica colorazione rosso cupo e una consistenza cremosa

I divieto dell’UE e l’utilizzo del pesce ghiaccio cinese

Nel 2006, infatti, l’Unione Europea decretò il divieto di pesca del pesce azzurro di lunghezza inferiore agli 11 cm per tutelare l’ecosistema marino. Un vero e proprio subbuglio che portò a durissime proteste soprattutto della nostra regione. Venne allora concessa una deroga alla Calabria per la pesca al di sotto di questi limiti, ritirata però  nel 2010. Di fatto la pesca alla sardella è illegale. Ed allora poiché la pesca della neonata di pesce azzurro è vietata, sempre più spesso si finisce per sopperire ai divieti utilizzando il pesce ghiaccio, tipico delle acque salmastre della Cina, al posto delle sardine. Nel corso degli anni le richiese a Bruxelles di concedere una deroga sono cadute nel vuote.

Pesca

La pesca illegale della sardella

Come tutti i divieti imposti si finisce allora per provare ad aggirare la legge in maniera illegale. Fioccano infatti i sequestri e le denunce di bianchetto pescato abusivamente nei nostri mari. Parliamo di tonnellate di novellama di sarada con interventi di finanza e Guarda Costiera che sottopongono a sequestri reti da circuizione o cassette di pescato con sanzioni amministrative di centinaia di migliaia di euro. Il prodotto ittico, sottoposto al controllo sanitario da parte del personale veterinario, cerca di verificarne l’idoneità al consumo umano: in alcuni casi la sardella appena pescata viene donata ad istituti caritatevoli per il consumo nelle loro mense. Ma molto più spesso il bianchetto viene intercettato all’interno di furgoni e finisce per essere distrutto.

Il progetto sperimentale della Calabria con la pesca sostenibile

A Luglio del 2020 la Calabria si è fatta promotrice di un progetto di pesca sperimentale e sostenibile della sardella con raccolta di dati scientifici relativi alle specie ittiche “sardina” (pilchardus) e “sardinella” (aurita), per poi definire una proposta di piano di gestione e di indicazione delle modalità di selezione delle imbarcazioni impegnate nella pesca sperimentale. Il piano prevedeva l’individuazione di un insieme di misure destinate a garantire nel tempo la sostenibilità biologica, economica e sociale della pesca del bianchetto.

Una gestione per ognuna delle aree di pesca della Calabria: quella Ionica e la Tirrenica. Pesca effettuata con sciabica da natante e rete a circuizione senza chiusura, in deroga alla distanza minima dalla costa e della dimensione minima della maglia della rete e della taglia minima. Con i dati e gli elementi raccolti di poteva costruire il ritorno alla pesca anche commerciale della sardella. Un piano di gestione in linea con l’obiettivo della Commissione Europea e della Regione, che intendeva difendere e valorizzare la pesca artigianale, la tradizione, la pesca selettiva e la valorizzazione dei prodotti tipici locali.

La lettera del Senatore Rapani

È di ieri la notizia di una lettera di sollecitazione al Dipartimento Agricoltura e Pesca della Regione Calabria, inviata dal Senatore Ernesto Rapani, sulle problematiche attinenti alla pesca del bianchetto. La missiva, tendente a sollecitare un riscontro alla commissione scientifica Bruxelles, mette in luce una serie di questioni che riguardano sia l’economia locale che la salvaguardia dell’ecosistema marino. Nel testo della lettera, si fa riferimento anche alla richiesta avanzata nel 2020 dalla Regione Calabria per la sperimentazione della pesca della sardella (bianchetto), la quale è stata regolarmente inoltrata al Ministero competente e successivamente alla commissione scientifica di Bruxelles.

“Tuttavia – spiega Rapani – emergono una serie di ostacoli nel percorso di regolamentazione della pesca del bianchetto. Nonostante la richiesta di sperimentazione sia stata valutata positivamente dalla commissione scientifica di Bruxelles nel 2022, sono necessari ulteriori dati per completare il processo. Questi dati sono essenziali per la redazione di un piano di gestione e l’emanazione di un decreto ministeriale di autorizzazione”.

Il Senatore Rapani ha evidenziato, altresì, le sfide legate alla pesca abusiva del bianchetto, condotta da barche non autorizzate per fini di sopravvivenza. Questa pratica non solo danneggia l’ecosistema marino, ma comporta anche sequestri di pescato e spreco di risorse, con conseguenti impatti negativi sulle economie locali dei pescatori. Al fine di affrontare queste problematiche e regolamentare la pesca del bianchetto, il Senatore sollecita la trasmissione dei dati richiesti dalla commissione scientifica di Bruxelles. Questo consentirebbe l’emanazione di un decreto ministeriale finalizzato alla calendarizzazione della pesca professionale del bianchetto nelle acque della fascia ionica da Crotone a Taranto.

L’incontro con i pescatori

Il Senatore Ernesto Rapani ha tenuto un incontro con una delegazione di pescatori al mercato ittico di Schiavonea, durante il quale ha espresso la sua preoccupazione per la difficile situazione del comparto, soprattutto a causa del fermo della pesca, in particolare per quanto riguarda proprio il bianchetto. Nel corso dell’incontro è stata sottolineata l’importanza di rispettare le leggi vigenti, evidenziando due casi in cui sono state concesse delle deroghe alla normativa. Rapani ha sollevato il quesito su perché la pesca della sardella non possa essere autorizzata, considerando che esistono precedenti autorizzazioni per altre specie, come il rossetto, a Manfredonia, in Puglia.

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