Posti di lavoro alla Regione Calabria: concorsi gestiti dal Formez dove nel CdA siede il vicepresidente

Filippo Pietropaolo, vice presidente della Regione Calabria, è anche nel CDA della Formez in rappresentanza delle Regioni. Ma come autocertifica, non si trova in situazioni potenziali di conflitto di interessi, inconferibilità o incompatibilità con l’incarico nell'organismo in house alla Presidenza del Consiglio dei Ministri

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CATANZARO – In Calabria più di 6 persone su 10 non lavorano. Oltre la metà della popolazione attiva è disoccupata. Il tasso di occupati è solo il 34,3%: il peggiore d’Italia e d’Europa. Dati che portano a riflettere su come il “posto” sia una merce preziosa per i calabresi. Soprattutto quello “fisso”. E di posti fissi la Regione Calabria negli ultimi anni ne ha dispensati a centinaia. Basti pensare al maxi concorso per assumere 588 persone nei Centri per l’Impiego che ha superato i 26.000 candidati, o al più recente per la Ripam (Riqualificazione della Pubblica Amministrazione) finalizzato a collocare circa 200 persone negli uffici diretti dalla Cittadella regionale.

La Regione Calabria affida i concorsi al Formez

Il governatore Roberto Occhiuto “in maniera tale che si annulli la discrezionalità e che i concorsi siano il più trasparente possibile” ha affidato il reclutamento delle nuove leve della Regione Calabria al Formez (centro servizi, assistenza, studi e formazione per l’ammodernamento delle pubbliche amministrazioni). Un’associazione di diritto privato in controllo pubblico, organismo in house alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Funzione Pubblica che ne detiene la quota maggioritaria. Un ente al quale si rivolgono una miriade di pubbliche amministrazioni centrali e locali per la selezione del personale. Tra i membri del suo Consiglio di Amministrazione appare Filippo Pietropaolo, vice presidente della Giunta regionale della Calabria nominato, nel luglio 2023, dalla Conferenza Unificata in rappresentanza delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano.

Il ruolo del vicepresidente della Regione Calabria

Filippo Maria Pietropaolo ha una lunga carriera e un ricco curricula. Per un anno, tra il 2005 e il 2006, è stato anche sindaco facente funzioni di Catanzaro, quando il primo cittadino all’epoca in carica, Sergio Abramo, fu eletto consigliere della Regione Calabria. All’interno della Giunta della regionale della Calabria Pietropaolo, in quota Fratelli d’Italia, ha dal 2021 delega all’Organizzazione, Risorse Umane e Transizione digitale, sicurezza e legalità e valorizzazione ai fini sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata. La Regione Calabria fa parte dell’Assemblea degli Associati del Formez e la figura adatta a rappresentare il settore appare appunto l’assessore al ramo, Filippo Pietropaolo il quale in qualità di vice presidente può in prima persona curare i rapporti istituzionali presso la Conferenza Stato-Regioni e l’Ufficio di Presidenza dei presidenti delle Regioni. E come autocertifica, non si trova in situazioni potenziali di conflitto di interessi, inconferibilità o incompatibilità con l’incarico al Formez.

Pietropaolo nel Cda di Formez

Il Codice di comportamento di Formez PA approvato con Delibera n. 14 del 16 aprile 2024 afferma, come ovvio, che l’ente “opera con imparzialità ed assume le decisioni con responsabilità, rigore e massima trasparenza, evitando conflitti d’interesse che possano ingenerare discriminazioni o favoritismi”. Recita anche all’art. 17 che a tal fine si è “tenuti ad astenersi qualora gli interessi coinvolti riguardino enti di cui siano amministratore o gerente o dirigente. Essi si astengono anche in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza ed opportunità. Il conflitto può riguardare interessi di qualsiasi natura, anche non patrimoniali, come quelli derivanti, ad esempio, dall’intento di voler assecondare pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici”. E non c’è motivo di ritenere che Pietropaolo non si astenga dall’intervenire nei procedimenti che riguardano i concorsi che il Formez espleta in Calabria sui quali si è reso disponibile a illustrare lo stato dell’arte. I maliziosi ammiccano ricordando che la moglie Giovanna Famularo ha lavorato al Formez tra il 2014 e il 2015 ed è stata selezionata nel 2017 dalla Regione Calabria per monitorare i fondi POR Calabria FESR FSE 2014-2020, ma in quell’anno Pietropaolo svolgeva la libera professione di commercialista, ricopriva la carica di direttore generale dell’AMC (Azienda per la Mobilità della Città di Catanzaro) e lavorava nella sua società di informatica Seta srl. Non aveva quindi legami formali con le Risorse Umane della Regione Calabria.

A processo per un regalino

È proprio l’attività imprenditoriale svolta dal 2007 al 2020 nella Seta srl che ha portato Pietropaolo a processo per concorso in ricettazione. Un’apparente banalità: il regalo ricevuto dal papà di un ragazzo che avevano appena assunto in azienda. La moneta dei Brettii donata, secondo la difesa, ha un valore di circa 50 euro e sarebbe stata comprata in un’asta. Eppure è bastato al pm della Procura di Crotone per chiedere nei confronti del vice presidente della Regione Calabria la condanna a 2 anni. Il genitore che aveva inteso premiarlo era Pasquale Attianese esperto di numismatica, autore di testi essenziali sulle monetazioni magnogreche di Calabria e perito accreditato dalle autorità giudiziarie, finito in manette nel gennaio 2017. Fu arrestato nell’operazione Tempio di Hera nella quale venne indagato insieme ad altri professionisti anche Pietropaolo.

Il prof in pensione ormai deceduto, era accusato di essere il presunto promotore di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di reperti archeologici che venivano proposti, secondo la Procura, alle case d’asta nazionali e internazionali attraverso Francesco Arena ritenuto dagli inquirenti elemento di spicco dell’omonimo clan di Isola Capo Rizzuto. Quest’ultimo nell’inchiesta Jonny della Dda di Catanzaro era stato a sua volta accusato di essere al vertice dell’archeomafia locale che trafugava reperti millenari dal territorio. Il 20 novembre il Tribunale di Crotone si dovrà esprimere nel merito pronunciando sentenza nei confronti di Pietropaolo.

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