Ricevevano tangenti per liquidare infortuni e malattie, misure cautelari per tre pubblici ufficiali
I tre, un medico e di due funzionari di un Ente Pubblico, sono stati sospesi dall’esercizio del pubblico ufficio e interdetti per 12 mesi. Avrebbero ricevuto tangenti per oltre 125mila euro
VIBO VALENTIA – La Guardia di Finanza ha eseguito oggi tre misure cautelari personali di sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio e conseguente interdizione delle attività per la durata di un anno confronti di un medico e di due funzionari dell’Inail. Sono inoltre stati notificati 16 informazioni di garanzia.
Le indagini hanno accertato l’esistenza di un’associazione a delinquere composta da 16 soggetti di cui 5 appartenenti alla P.A. (funzionari, medici, e paramedici) che, dal 2014 al 2020, con condotta perdurante, si sarebbero associati tra loro al fine di commettere una serie di reati contro la fede pubblica e la pubblica amministrazione in danno della collettività consentendo a 7 soggetti di percepire indennità pubbliche non spettanti.
Incidenti e malattie “false”
I funzionari pubblici avrebbero istruito una serie di pratiche di liquidazione tendenti al riconoscimento illecito di provvigioni per incidenti o malattie professionali dichiaratamente false o parzialmente infondate, che hanno comportato un esborso per l’Ente pari a 350mila euro. I soggetti che a vario titolo sono intervenuti nella vicenda hanno seguito una prassi consolidata determinata dal profitto derivante, per i beneficiari, dalle elargizioni e per gli impiegati pubblici, dalle tangenti veicolate per il tramite dei c/d “collettori” (intermediari), spesso accreditate su carte bancarie. Le tangenti percepite ammontano ad oltre 125mila euro. In un caso veniva accertata anche la dazione di un orologio di lusso di una nota marca svizzera.