Sanità, la Corte dei Conti bacchetta la Calabria: “Lea in peggioramento e risorse inutilizzate”

I rilievi formulati dal Tavolo tecnico fanno emergere un quadro "sconfortante" connotato "da profonde criticità connesse alla situazione in cui versa la Regione Calabria"

CATANZARO – Sono concentrati soprattutto sulla sanità, i rilievi mossi dall Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la Calabria in fase di rendicontazione del bilancio del 2023 della Regione. Sul fronte dei Lea, evidenziano i giudici, “in attesa dei punteggi per il 2023 nelle tre aree – in corso di elaborazione al Comitato di verifica Lea ‘organismo ministeriale’ si osserva che i punteggi Lea nel 2022 nelle tre aree (distrettuale, ospedaliere e prevenzione), ad eccezione dell’area ospedaliera, risultano inferiori alla soglia di sufficienza (esito positivo nel range 60-100), ed in peggioramento rispetto a quelli conseguiti nel 2021, passando da 52,96 a 36,59 per l’area prevenzione e da 48,51 a 34,88 per l’area distrettuale. Inoltre – proseguono i giudici – considerato che l’analisi trend fornita dalla Struttura commissariale può essere considerata valida per l’esercizio 2023, come riferito dal Dipartimento tutela della salute in sede di contraddittorio, si osserva che l’andamento dei punteggi degli indicatori considerati critici non appare rassicurante”.

E’ l’area prevenzione, per i giudici della Corte, “quella che presenta le maggiori criticità, sia per quanto concerne gli indicatori sulle coperture vaccinali che si attestano, negli anni 2020/2022, su una media di 84 e in peggioramento nel 2023 (79,76/79,53) con valori lontani dalla soglia prevista (>95) sia per quanto riguarda la proporzione di persone che hanno effettuato test di screening in un programma organizzato. Ciononostante, si registra un lieve miglioramento dal 2020 al 2022 per il test di screening per cervice uterina e per il test di screening per mammella, incremento ascrivibile presumibilmente alla fine dello stato emergenziale correlato al Covid”.

“Mancato utilizzo di copiose risorse”

Dopo avere rilevato che Azienda Zero non è entrato ancora a regime, poi, i giudici contabili “nel prendere atto dell’osservanza, da parte della Regione, di quanto prescritto dal dl 35/2013, rileva che il trend crescente delle somme non trasferite e rimanenti in Gsa che aveva caratterizzato il periodo 2021/2022, esercizio quest’ultimo che aveva evidenziato un incremento deal 35% rispetto all’esercizio precedente, nel 2023, registra una inversione di tendenza nella misura in cui le somme rimaste in Gsa risultano pari a 355.199.037 euro. Ciononostante, la consistenza di tali somme seppure in diminuzione appare ancora di notevole entità. Sebbene il dipartimento regionale abbia riferito a tale proposito di aver comunque trasferito nel corso del 2023 diverse risorse, la Sezione non può non rilevare ancora una volta il mancato utilizzo di copiose risorse che restano annualmente inutilizzate, con l’effetto di paralizzare o recare sofferenza all’attività corrente delle aziende, le quali per far fronte ai pagamenti commerciali si vedono costrette a ricorrere alle anticipazioni di tesoreria, cui si associano ingenti oneri finanziari”.

In merito alle risorse statali per fronteggiare la pandemia da Covid-19, per gli esercizi 2020/2021, “si è riscontrato il persistere della criticità riferita al mancato trasferimento e assegnazione di tali fondi residuando, alla data del 31 dicembre 2023, ancora da pagare l’importo di 74.293.639,41. Il riscontro offerto dal dipartimento, nel suo richiamare a tale proposito, i rilievi formulati dal Tavolo tecnico, lascia emergere un quadro connotato da profonde criticità connesse alla situazione in cui versa la Regione Calabria“.

Sotto il profilo della spesa del personale l’analisi dei giudici “lascia trasparire le criticità profonde che notoriamente affliggono il sistema sanitario calabrese avuto riguardo alle carenze di personale sanitario, cagionate asseritamente anche dal blocco del turnover conseguente al piano di rientro. A tale proposito quanto comunicato in merito ai bandi di concorso per posizioni sia a tempo determinato che indeterminato e ai bandi per l’assunzione a seguito di mobilità restituisce un quadro sconfortante connotato da innumerevoli rinunce, esclusioni per mancanza di requisiti, bandi andati deserti, assenza di nulla osta per la mobilità”.

“Utilizzo incompleto dei fondi del Programma operativo”

“I nodi più delicati sono gli stessi che avevamo segnalato l’anno scorso. Non ci sono delle novità particolari in materia di sanità anche se l’attività della gestione commissariale è sicuramente caratterizzata da un importante dinamismo. La differenza, però, rispetto all’anno scorso è che abbiamo dei dati che certificano uno scollamento tra l’attività della gestione commissariale e del management apicale della Regione con il management aziendale”. Lo ha rilevato il procuratore regionale della Corte dei conti Romeo Ermenegildo Palma, in occasione del giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione. “Gli atti di indirizzo sono stati dati – ha aggiunto – però stenta ancora a esserci una realizzazione e quindi dei risultati che siano tangibili ed evidenti. Le aziende sanitarie, che a esempio hanno un indice di tempestività nei pagamenti più drammatiche, sono la Dulbecco e l’azienda ospedaliera di Cosenza. Ma non ce n’è una virtuosa. Ci sono tante realtà aziendali con problemi diversi, grandi eccellenze, perché questo va segnalato, soprattutto professionali all’interno, ma tutto questo non comporta che per esempio il flusso migratorio verso il resto d’Italia cessi o abbia dimensioni inferiori: qui il costo si aggira sui 254 milioni di euro, che vengono versati al sistema sanitario nazionale. e che potrebbero essere benissimo essere spesi in Calabria”.

“Nel resto della gestione, comunque – ha proseguito – c’è il problema già segnalato l’anno scorso dell’utilizzo incompleto dei fondi del Programma operativo, con la necessità di verificare quali sono i motivi di questo rallentamento rispetto all’investimento complessivo di oltre 2 miliardi e prendere le giuste misure per evitare che il nuovo Programma operativo e comunque il Pnrr subiscano gli stessi effetti dilatori e raggiungano risultati non completi. Si tratta di risorse irripetibili che, se non utilizzate, certificheranno il gap strutturale della Calabria con il resto delle Regioni d’Italia”. “La gestione contabile complessiva – ha concluso Palma – è caratterizzata da una regolarità. La regolarità però non significa il raggiungimento dei risultati, non significa ipotesi di totale liceità di tutto quello che si è fatto. Ma è già un dato significativo che consente nel ciclo di bilancio di avere una continuità tra l’esercizio finanziario precedente e quello che è in corso in questo momento. La situazione, ripeto, tende a un’assoluta regolarità. Ci sono gli strumenti iscritti in bilancio per poter compensare eventuali momenti di crisi dovessero verificarsi nel sistema. Per il resto credo che sia una gestione assolutamente tranquilla, almeno per quest’anno”.

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