Seggio conteso alla Camera: entra Andrea Gentile, fuori la pentastellata Elisa Scutellà «una porcata»
Tensioni in aula dopo la decisione su Andrea Gentile. La deputata pentastellata Scutellà: «i calabresi non lo hanno votato». Conte: «Regole riscritte per la Calabria, è vergognoso»
ROMA – L’Aula della Camera ha approvato con 183 voti a favore e 127 contrari la relazione della Giunta delle elezioni riguardante un collegio della Calabria che ha come conseguenza l’ingresso a Montecitorio come deputato dell’esponente di Forza Italia, Andrea Gentile e l’uscita della pentastellata Elisa Scutellà, uscita in lacrime dall’aula della Camera.
Dopo il voto si sono levati cori in Aula: “Elisa, Elisa” ed un lungo applauso da parte dei deputati del gruppo M5S alla Camera. Scutellà ha lasciato l’Aula di Montecitorio accompagnata da Giuseppe Conte piangendo dopo il voto che l’ha dichiara decaduta. «E’ un’ingiustizia – ha dichiarato la pentastellata. – I calabresi non hanno votato per Gentile. State facendo una porcata».
La deputata M5s ha ricordato anche come al momento dello spoglio «non c’è stata una contestazione dei rappresentanti di lista ma come è possibile?» e che la contestazione del seggio da parte di Fi è arrivata in un secondo momento e «non alla procura della Repubblica ma dall’avvocato di Gentile. Perché a Cosenza non esiste più una Procura». Di 5 ricorsi presentati in questa legislatura infatti, solo quello di Gentile è andato a buon fine.
Parole al vetriolo anche da parte di Anna Laura Orrico: «Il voto nel 2022 nel collegio elettorale di Cosenza ha rappresentato un punto di svolta, una rivincita di chi continuamente è vessato dalla prepotenza, dal ricatto di chi ha il potere di darti il posto di lavoro, il ricovero ottenuto per l’amicizia, il ricatto delle autorizzazioni necessarie per far partire la propria impresa, il ricatto del concorso improvvisamente perso per far posto al figlio di o alla figlia di. Il ricatto di un cognome che suona pesante perché è di quella famiglia».
Infine il presidente M5S Giuseppe Conte: «Hanno riscritto le regole a partita chiusa, in modo vergognoso» «Io non ho parole – ha detto sempre Conte –: quest’aula, il Parlamento dovrebbe essere concentrato da mesi per risolvere problemi urgenti, dal caro vita al caro bollette alla sanità, per occuparsi di questo piano di riarmo, e lei oggi ministro Tajani è qui a riscuotere un seggio nell’interesse del partito, non dell’Italia. Per fare ricorso – ha detto ancora Conte – occorrono degli elementi di prova, e allora 83 cittadini si danno appuntamento collettivo dall’avvocato di Andrea Gentile a fare dichiarazioni vantando il dono dell’ubiquità, quando in alcuni casi si trattava addirittura di seggi distanti chilometri. Alcuni di questi 83 cittadini sono rappresentanti di lista, che hanno il solo compito di controllare la corretta assegnazione dei voti. Quindi queste persone hanno assisto alla scorretta assegnazione, e invece di andare in Procura o metterlo a verbale, lo mettono a verbale da Gentile – ha sottolineato Conte – Questa è la prova del vostro sistema clientelare».