Shoah: Occhiuto «tenere alta la memoria e affermare quotidianamente la pace»
Il presidente della Regione: «nel celebrare il ’Giorno della Memoria’, ricordiamo lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali e tutte le vittime della follia nazista»
CATANZARO – “A 80 anni di distanza da quel giorno è doveroso tenere alta la memoria, affinché non si ripetano mai più simili sciagure e per affermare quotidianamente una cultura della convivenza e della pace”. Sono le parole del presidente della Regione Calabria in occasione della Giorno della Memoria.
“Il 27 gennaio del 1945, con l’abbattimento dei cancelli del campo di sterminio di Auschwitz, si poneva fine all’Olocausto, una delle pagine più buie e asssurde della storia dell’umanità. Morte, fanatismo, sospensione del vivere civile imperversarono per anni in Europa e in Italia. Tra i campi di concentramento anche quello calabrese di Ferramonti, nel Comune di Tarsia in provincia di Cosenza. Nel celebrare il ’Giorno della Memoria’, ricordiamo lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali e tutte le vittime della follia nazista”.
Capponi: “Un momento di profonda riflessione e rispetto”
Il messaggio di Caterina Capponi, assessore alla Cultura della Regione Calabria in occasione delle celebrazioni della Giornata della Memoria: “un momento di profonda riflessione e rispetto. È fondamentale ricordare le atrocità del passato, non solo per onorare le vittime, ma anche per garantire che tali tragedie non si ripetano mai più. La memoria storica è un pilastro della nostra identità e della nostra società. Ogni nome, ogni storia, ogni esperienza ci ricorda l’importanza della tolleranza, del rispetto e della dignità umana. È nostro dovere trasmettere questi valori alle future generazioni, affinché possano vivere in un mondo di pace e comprensione“.
“In questo giorno, impegniamoci a mantenere viva la memoria, a educare e a sensibilizzare, affinché il buio del passato non offuschi il nostro cammino verso un futuro migliore. Ricordiamo sempre: la memoria – scrive l’assessore – è la chiave per costruire una società più giusta e solidale, una società più inclusiva. Insegnando ai nostri giovani la storia, non stiamo solo trasmettendo fatti, ma stiamo anche alimentando la loro capacità di empatia, rispetto e responsabilità. Invito tutti a partecipare a eventi, letture e riflessioni che possano arricchire il nostro cammino verso una maggiore consapevolezza. Solo insieme possiamo garantire che la memoria viva e che i valori di umanità e solidarietà siano sempre al centro della nostra comunità. Con rispetto e gratitudine“.