Smujiacata di Alici: il piatto calabrese che racconta storia, tradizione e influenze mediterranee

Questo piatto, con le sue alici fresche o sotto sale, aglio, olio d'oliva e peperoncino, non è solo un’espressione di cucina popolare, ma anche un punto di incontro fra le tradizioni autoctone calabresi e quelle introdotte dalle influenze arabe e turche

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COSENZA – La Calabria è una terra di storia e tradizione, un luogo dove la cucina si intreccia con le vicende che hanno plasmato la regione, dal periodo romano fino agli incontri con popoli lontani come gli Arabi e i Turchi. Tra i piatti che meglio raccontano questa storia c’è la smujicata di alici, una prelibatezza semplice ma ricca di significato. Questo piatto, con le sue alici fresche o sotto sale, aglio, olio d’oliva e peperoncino, non è solo un’espressione di cucina popolare, ma anche un punto di incontro fra le tradizioni autoctone calabresi e quelle introdotte dalle influenze arabe e turche.

La smujicata di alici e gli influssi arabi e turchi

La smujicata affonda le sue radici in una Calabria che ha sempre vissuto in stretto contatto con il mare. Le alici, uno dei pesci più comuni nei mari calabresi, sono state per secoli una fonte di cibo fondamentale per le popolazioni locali. La preparazione del piatto, che inizialmente aveva una funzione di conservazione del pesce (soprattutto durante i periodi in cui la pesca era abbondante), è diventata nel tempo una delle espressioni culinarie più significative della cucina mediterranea. La salatura, l’uso dell’olio d’oliva e il peperoncino, ingredienti tipici della tradizione calabrese, si inseriscono in un contesto storico che risale alle invasioni arabe e ottomane che hanno lasciato un’impronta profonda nel patrimonio gastronomico della regione.

Le invasioni arabe, a partire dal VII secolo, hanno portato in Calabria innovazioni come l’introduzione di spezie e nuove tecniche di conservazione del cibo. L’uso del peperoncino, che oggi è un ingrediente simbolo della cucina calabrese, è stato in gran parte portato dagli Arabi. Inoltre, l’arte della salatura del pesce e delle marinate è un’altra eredità lasciata dai popoli arabi, che avrebbe dato vita a piatti come la smujicata. Nel XVI secolo, l’influenza dei Turchi consolidò ulteriormente queste tradizioni, rendendo il pesce, come le alici, un alimento cruciale per la cucina popolare.

Negli ultimi decenni, l’interesse accademico per la cucina tradizionale ha portato alla nascita di scuole e istituti che si sono concentrati sullo studio della gastronomia mediterranea, della tradizione popolare calabrese e della sua evoluzione storica. In particolare, le scuole etnogastronomiche hanno analizzato come i piatti tradizionali, tra cui la smujicata, siano il frutto di un incontro tra le tradizioni autoctone e le influenze straniere.

Le scuole etnogastronomiche come quelle attive presso l’Università della Calabria e altre istituzioni calabresi si sono concentrate sullo studio delle tradizioni alimentari locali, esplorando come la cucina calabrese sia diventata un punto di incontro tra le radici autoctone della regione e le influenze portate dai popoli che vi hanno transitato. Le invasioni arabe e turche, in particolare, sono state oggetto di studio per capire come la cucina calabrese abbia assimilato e trasformato i gusti e le tecniche culinarie di questi popoli, creando piatti che oggi sono considerati espressioni autentiche della cultura locale, come la smujicata.

In parallelo, istituti come l’Istituto Nazionale di Etnologia Culinaria Mediterranea si sono concentrati sul ruolo culturale e sociale del cibo, studiando come la gastronomia non sia solo una questione di nutrimento, ma un modo per raccontare storie di identità e di trasmissione culturale. Questi studi hanno messo in luce come la cucina calabrese, attraverso piatti come la smujicata, rappresenti un esempio di memoria storica che è passata di generazione in generazione, attraverso tecniche e sapori che raccontano l’incontro tra diverse culture.

La smujicata di alici non è solo un piatto della tradizione calabrese, ma un vero e proprio testimone della storia, delle invasioni e degli incontri culturali che hanno definito la Calabria. Grazie agli studi delle scuole classiche, etnogastronomiche e di antropologia culturale, oggi possiamo comprendere meglio come questo piatto sia il frutto di una lunga evoluzione gastronomica, influenzata dai popoli mediterranei e dal contatto con culture diverse.

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