Strage sulle strade, drammatico il dato in Calabria: quasi il 50% di morti in più in un solo anno

Nel 2023 in Calabria si sono verificati 2.840 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 109 persone e il ferimento di 4.385. Sulla Statale 106 il maggior numero di incidenti. L'indice di mortalità cresce nelle province di Vibo, Catanzaro e Reggio, diminuisce in quelle di Crotone e Cosenza

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COSENZA – Strage sulle strade italiane. Aumenta il numero degli incidenti stradali con lesioni a persone, il numero dei feriti e delle vittime entro il trentesimo giorno. È la fotografia scattata dalle stime preliminari dell’Istat sugli incidenti stradali in Italia relative al primo semestre 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023, in occasione dell’avvicinarsi della Giornata internazionale per le vittime della strada del 17 novembre. Ed è un dato drammatico per quanto riguarda la Calabria

Strage sulle strade calabresi: nel 2023 109 morti e 4.385 feriti

Nel 2023 in Calabria si sono verificati 2.840 incidenti stradali, che hanno causato la morte di 109 persone e il ferimento di 4.385. Rispetto al 2022, in controtendenza rispetto all’Italia, c’è una diminuzione poco significativa del numero di incidenti (-0,2%) e dei feriti (-1,9%), mentre si registra un significativo aumento delle vittime (+47,3%) che a livello nazionale sono calate del 3,8%. Rispetto ai Programmi d’azione Ue per la sicurezza, riferiti ai decenni 2001-2010 e 2011-2020, che impegnano i Paesi a conseguire il dimezzamento dei morti, nel periodo 2001-2010 le vittime sono calate in Calabria del 20,2%, meno della media nazionale (-42,0%); fra il 2010 e il 2023 si registrano variazioni, rispettivamente, di -21,0% e -26,1%. Nello stesso periodo l’indice di mortalità diminuisce (da 4,1 a 3,8 deceduti ogni 100 incidenti) più di quanto accada a livello nazionale (da 1,9 nel 2010 a 1,8 nel 2023).

Nel 2023 – evidenzia il report dell’Istat, aumenta, rispetto al 2010, l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) morti, attestandosi su un valore superiore alla media Italia (56,9% contro 47,6%). Guardando invece agli utenti vulnerabili secondo il ruolo avuto (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni), il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) si conferma inferiore a quello nazionale (31,2% contro 50,0%). Sempre tra il 2010 e il 2023 l’incidenza di pedoni deceduti è lievemente aumentata, da 10,1% a 11,9%, mentre nel resto del Paese si è registrato un aumento da un’incidenza del 15,1% al 16,0%.

Sulla Statale 106 il maggior numero di incidenti

Nel 2023 il costo dell’incidentalità stradale con lesioni alle persone è stimato in 17,7 miliardi per il territorio nazionale (300 euro pro capite) e in 431 milioni di euro (234 euro pro capite) per la Calabria che incide per il 2,4% sul totale. Tra il 2022 e il 2023 l’indice di lesività (numero di feriti ogni 100 incidenti) diminuisce da 157,0 a 154,4 e quello di gravità (misurato dal rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti moltiplicato 100) aumenta da 1,6 a 2,4, così come l’indice di mortalità, da 2,6 a 3,8. L’incidentalità rimane alta lungo la costa e nei capoluogo di provincia: ancora in evidenza le criticità della Statale 106, lungo la quale si registra il maggior numero di incidenti (239 con 15 decessi e 443 feriti), e delle strade Statali 18 “Tirrena inferiore” e 107  “Silana-Crotonese” mentre gli incidenti più gravi si registrano sulla Statale 713 Traversale delle Serre (3 decessi su 3 incidenti) e sulla Statale 682 Ionio-Tirreno (con indici di mortalità e di gravità rispettivamente di 25,0 e 10,8).

Incidente Statale 106 Jonica

Più vittime a Vibo, Crotone e Reggio

L’indice di mortalità cresce nelle province di Vibo, Catanzaro e Reggio, diminuisce in quelle di Crotone e Cosenza. Nel 2023 il maggior numero di incidenti (1.696, il 59,7% del totale) si è verificato sulle strade urbane, con 37 morti (33,9%) e 2.378 feriti (54,2%). Rispetto al 2022 i sinistri diminuiscono sulle strade urbane (-1,5%), aumentano sulle altre categorie (+1,9%) e sulle autostrade (+0,9%). Gli incidenti più gravi avvengono sulle strade extraurbane (6,8 decessi ogni 100 incidenti) e sulle autostrade (4,2). Sulle strade urbane il 49,6% dei sinistri si verifica su rettilineo mentre quelli nei pressi di un incrocio sono il 31,3%; seguono quelli nei pressi di una curva (8,0%), di una intersezione (6,5%) e di una rotatoria (2,8%). Sulle strade extraurbane il 60,3% degli incidenti si verifica lungo un rettilineo, il 27,3% in curva e il 4,4% nei pressi di un incrocio.

Mesi estivi quelli più critici

Nel periodo gennaio-maggio si sono registrati 1.034 incidenti (36,4% del totale) mentre tra giugno e ottobre, in coincidenza del periodo di vacanze, se ne contano 1.331 (il 46,9% del totale), in cui hanno subito lesioni 2.045 persone (46,6%) e 58 sono decedute (53,2%). I mesi più critici sono stati agosto e luglio, con rispettivamente l’11,0% e il 9,9% degli incidenti. Ad agosto, inoltre, si è registrato il 20,2% delle vittime della strada. Il 79,3% degli incidenti ha avuto luogo tra le 8 e le 21, ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia tra le 3 e le 4 (17,4 morti ogni 100 incidenti) e tra le 21 e le 22 (7,8). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 39,5% degli incidenti notturni, il 52,6% delle vittime e il 42,3% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 4,7 decessi ogni 100 incidenti, il valore più elevato si registra il sabato notte (7,9). Il 43,8% degli incidenti è concentrato nei Poli urbani; considerando anche le Aree di cintura, si arriva al 66,6% del totale. Nei comuni delle Aree interne, gli incidenti rappresentano il 33,4% del totale. Il numero delle vittime aumenta significativamente rispetto al 2022 nel totale dei Centri (+66,7%), così come nelle Aree Interne (+34,1%).

Incidente Statale 106

Il maggior numero di incidente con uno scontro frontale-laterale

La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (70,5%). La tipologia più diffusa è lo scontro frontale-laterale (914 casi, 19 vittime e 1.562 feriti), seguita dal tamponamento (478 casi, 8 decessi e 835 feriti). La tipologia più pericolosa è la fuoriuscita (9,4 decessi ogni 100 incidenti) seguono lo scontro frontale (9,3), la caduta da veicolo (7,3) e l’urto con veicolo in momentanea fermata o arresto (6,1). Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 6,4 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (2,7 decessi). Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, la velocità elevata, la guida distratta e il mancato rispetto delle regole di precedenza sono le prime tre cause di incidente. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 30,4% dei casi.

Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per la classe di età 65+ anni (10,5 per 100 mila abitanti) e per quella 15-29 anni (5,6). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 67,9% delle vittime e il 64,5% dei feriti, le persone trasportate il 20,2% dei morti e il 29,3% dei feriti, i pedoni l’11,9% dei deceduti e il 6,2% dei feriti. Il 69,2% dei pedoni rimasti vittima di incidente appartiene alla classe di età 65+ mentre il 68,0% dei pedoni feriti ha più di 44 anni. Il tasso di lesività standardizzato è maggiore per la classe di età 15-29 anni (470,7 per 100mila abitanti) e per quella 30-44 anni (311,2).

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