Telemedicina: in Calabria già attivate 20 Centrali operative territoriali. «Superato il target fissato dal Pnrr»
Le nuove Cot sul territorio si occupano della presa in carico del paziente e sono dotate dei mezzi tecnologici che garantiscono il controllo remoto dei dispositivi di telemedicina che saranno forniti ai pazienti
CATANZARO – La Regione Calabria ha attivato 20 Centrali operative territoriali (Cot), con la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l’interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza. Un’azione portata a compimento dalle cinque Aziende sanitarie provinciali calabresi coordinate dal Dipartimento Sanità e Welfare e dai suoi settori, attraverso una nuova fase nella costruzione della infrastruttura sanitaria territoriale.
Come funzionano le COT sul territorio
Le nuove Cot sul territorio si occupano della presa in carico del paziente e sono dotate dei mezzi tecnologici
che garantiscono il controllo remoto dei dispositivi di telemedicina che saranno forniti ai pazienti, sostenendo lo scambio di informazioni tra gli operatori sanitari coinvolti nella cura e costituendo un punto di riferimento che seguirà le attività anche in caso di proseguimento delle cure e della terapia/assistenza post ospedaliera. Il target che il Ministero della Salute aveva indicato per il raggiungimento di questo obiettivo fissato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza era per la Calabria pari a 19 Cot.
La Regione, invece, ne ha già realizzate 20 e a breve si aggiungerà la 21esima con la Centrale operativa territoriale di Vibo Valentia che sarà attivata entro ottobre. Monitorata puntualmente da parte dell’Unità operativa autonoma ‘Edilizia sanitaria’, la procedura di completamento delle Centrali operative territoriali (Cot), porta dunque ad aver rispettato e superato gli obiettivi fissati per la finalizzazione del sistema di assistenza territoriale regionale.
Le Strutture già collaudate e attive in Calabria
Il quadro di attuazione di questo profondo investimento infrastrutturale sanitario si compone delle strutture ad oggi collaudate e già attive di Botricello, Catanzaro, Lamezia Terme, Girifalco, Chiaravalle, Castrovillari, Corigliano, Rossano, Cosenza, Paola, Rende, Crotone, Mesoraca, Bagnara Calabra, Cardeto, Locri, Reggio Calabria, Taurianova, Nicotera, Pizzo.
L’attivazione delle Cot giunge a compimento di una serie di azioni che hanno impegnato il presidente Occhiuto e il Dipartimento della Salute, nella copertura delle zone carenti con i nuovi inserimenti di medici specialisti, nel completamento dei corsi di formazione per gli altri medici di base e pediatri, nell’apertura delle nuove scuole di specializzazione. Nell’immediato futuro sono in programma ulteriori innesti di alte professionalità nei presidi ospedalieri, oltre all’apertura e la messa in funzione dei nuovi reparti.