Trasporti: finite le feste riprendono gli scioperi, il primo venerdì ‘nero’ dell’anno
L'anno che si è appena concluso ha fatto registrare numeri da recordo con ben 622 scioperi. Ed il prossimo 10 gennaio previste numerose mobilitazioni in tutta Italia
COSENZA – Il 2025 parte con un nuovo sciopero dopo un anno in cui sono state 622 le mobilitazioni. Ci si prepara dunque al primo venerdì nero del nuovo anno, e la data è il prossimo 10 gennaio. Proteste sono previste nel settore dei trasporti: aereo, pubblico locale, ferroviario e anche nel settore della scuola. La segreteria nazionale della CONFAIL-FAISA comunica per venerdì 10, lo sciopero di 4 ore dei lavoratori del settore Trasporto Pubblico Locale e Mobilità, per denunciare la grave situazione economica e contrattuale in cui versano migliaia di professionisti del comparto. Alla giornata di sciopero ha aderito anche Confail Faisa Calabria. In un periodo in cui il costo della vita continua a crescere a ritmi insostenibili, l’ultimo accordo sottoscritto da alcune organizzazioni sindacali rappresenta un ulteriore affronto alla dignità dei lavoratori. Una risposta insufficiente e offensiva.
Il rinnovo contrattuale è stato accolto con indignazione dai lavoratori per via di misure economiche del tutto inadeguate:
• Una tantum per 16 mesi di arretrati di appena 31 euro al mese, una cifra irrisoria rispetto alle necessità reali;
• Aumenti salariali risibili, pari a 60 euro da marzo 2025 e ulteriori 100 euro solo da agosto 2026;
• Indennità di elemento distinto della retribuzione (EDR) privo di effetti sul TFR e altre indennità, fissato a soli 40 euro mensili;
• Assenza totale di progressi normativi, con temi centrali quali sicurezza, riduzione dell’orario di lavoro e formazione rimandati a tempo indefinito.
Motivi dello sciopero
Lavoratori e lavoratrici del TPL e della mobilità si fermano per denunciare:
• Stipendi bassi e inadeguati rispetto all’aumento del costo della vita;
• Contratti collettivi nazionali incapaci di valorizzare e proteggere i diritti dei lavoratori;
• Orari e carichi di lavoro insostenibili, che compromettono l’equilibrio tra vita privata e professionale;
• Parametri di ingresso inaccettabili per chi si affaccia alla professione;
• Pratiche di gestione aziendale oppressive, che alimentano un clima di terrorismo psicologico senza il coinvolgimento reale delle parti sociali.
La Confail Faisa si oppone con forza a qualsiasi tentativo di svendere i diritti dei lavoratori a favore di politiche di “modernizzazione” e “produttività aziendale” che si traducono, nei fatti, in maggiore sfruttamento e in condizioni sempre più precarie. Con lo sciopero del 10 gennaio 2025, intendiamo lanciare un messaggio chiaro e inequivocabile: i lavoratori meritano rispetto, dignità e un contratto che riconosca il loro fondamentale contributo alla società.