Truffa, corruzione e anche maltrattamento e uccisione di animali: 11 arresti. Coinvolti vertici dell’UMG e dell’Asp

Undici persone finite ai domiciliari tra cui vertici dell’Università Magna Grecia e dirigenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro. Altri 21 soggetti sono indagati. Accertata la sperimentazione su animali vivi e una rete di favoritismi

CATANZARO – La Guardia di Finanza di Catanzaro ha eseguito questa mattina 12 misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti, tra i quali alcuni vertici dell’Università Magna Grecia e dirigenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, indagati a vario titolo per associazione per delinquere, corruzione, falso, truffa aggravata ai danni dello Stato, maltrattamento e uccisione di animali. Tra le persone arrestate anche l’ex rettore dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Giovambattista De Sarro.

In particolare, nei confronti di 11 indagati è stata disposta la misura degli arresti domiciliari, mentre un altro soggetto è stato attinto dalla misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio delle pubbliche funzioni rivestite in seno all’A.S.P. di Catanzaro, per la durata di 12 mesi.

Sequestrati 2 laboratori scientifici universitari

Con lo stesso provvedimento è stato disposto il sequestro preventivo di due laboratori scientifici (cd. stabulari) dell’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro, adibiti alla sperimentazione sugli animali per finalità di ricerca, nonché della somma di oltre 23mila euro nei confronti di due indagati, ritenuta il provento del delitto di truffa aggravata ai danni dello Stato.

Altri 21 soggetti sono indagati e sono state notificate loro le relative informazioni di garanzia. Le indagini hanno consentito di accertare l’esistenza di un collaudato sistema illecito posto in essere mediante l’esecuzione “pilotata” di visite ispettive svolte dall’A.S.P. presso i laboratori scientifici dell’Ateneo universitario catanzarese condizionandone i relativi esiti, assicurando in tal modo l’espletamento delle onerose attività progettuali autorizzate dal Ministero della Salute.

L’analisi della documentazione, corroborata dagli ulteriori elementi di prova acquisiti, ha consentito di delineare un rapporto di compartecipazione e di reciproci favoritismi sussistenti tra i preposti degli Enti pubblici in gioco (l’A.S.P. di Catanzaro quale controllore e l’Università Magna Grecia quale ente controllato).

Ancora dalle indagini è emerso che i vari responsabili di progetto di volta in volta nominati, hanno fatto ricorso ad ingenti fonti di finanziamenti pubblici – dell’ordine di circa 2 milioni di euro – utili alla copertura economica delle varie attività progettuali, costantemente garantite dall’ottenimento dell’attestazione di regolarità rilasciata “illecitamente” dai veterinari dell’A.S.P. preposti alle ispezioni, nonostante le precarie condizioni in cui versavano i laboratori.

Il coinvolgimento dei dirigenti dell’A.S.P. da parte dell’organizzazione criminale si era reso necessario per la presenza nei laboratori scientifici di numerose criticità le quali, ove rilevate, avrebbero comportato l’immediata chiusura, con la conseguente perdita dei fondi erogati per lo svolgimento della ricerca e l’irrogazione di pesanti sanzioni amministrative.

Rapporti corruttivi

I rapporti corruttivi tra alcuni indagati sarebbero emersi, tra l’altro, nell’ambito della redazione delle graduatorie finali afferenti a specifiche procedure concorsuali presso l’U.M.G., all’esito delle quali veniva dichiarata vincitrice la figlia di uno degli indagati, dirigente dell’A.S.P. di Catanzaro, nonché nel riconoscimento di cospicue somme di denaro – quale prezzo della corruzione – ad un veterinario dell’A.S.P. di Catanzaro, in virtù dei numerosi incarichi di docenza illecitamente ottenuti presso l’Ateneo universitario, in cambio del sistematico esito positivo delle visite ispettive dallo stesso svolte presso i laboratori scientifici dell’U.M.G..

Maltrattamento di animali

Grazie alle attività svolte nei laboratori, invece, diversi docenti dell’Università Magna Graecia di Catanzaro hanno potuto svolgere attività di ricerca con sperimentazione in vivo che costituisce – se ben espletata – un passaggio fondamentale per la validazione delle ipotesi scientifiche. In realtà le attività sperimentali con animali vivi sono state effettuate, in gran parte, attraverso la violazione delle basilari norme di igiene e benessere animale. Le indagini condotte, infine, hanno consentito di riscontrare l’esistenza di un allevamento abusivo di animali da laboratorio costantemente utilizzato dagli indagati per alimentare le attività di ricerca riscontrando, in taluni casi, ipotesi di maltrattamento degli animali coinvolti nei relativi progetti. Ciò con un duplice risvolto: da un lato cagionando l’uccisione immotivata di animali non autorizzata dal Ministero della Salute, dall’altro, falsando l’attendibilità delle ricerche espletate.

Animali uccisi con crudeltà

Secondo le indagini i laboratori erano veri e propri mattatoi. Uno era nel campus di Germaneto e l’altro in un plesso a Roccelletta. Qui, i topolini venivano uccisi brutalmente senza alcuna evidente ragione scientifica: sbattuti al muro o decapitati senza alcun anestetico. Un accanimento, vere e proprie torture.

Ai domiciliari sono finiti: Domenico Britti (docente di Farmacologia e Tossicologia veterinaria); Giuseppe Caparello (presidente dell’Ordine dei medici veterinari); Fabio Castagna (medico veterinario specialista); Rita Citraro (docente di Farmacologia e Tossicologia veterinaria); Nicola Costa (dottore con incarico legato allo stabulario dell’UMG); Giovambattista de Sarro (ex rettore dell’UMG); Antonio Leo (docente di Farmacologia all’UMG); Giovanni Loprete (veterinario designato presso stabulario UMG);
Ernesto Palma, (docente Farmacologia e farmacoterapia); Anselmo Poerio (dottore veterinario UMG); Giuseppe Viscomi (dirigente servizio veterinario Asp Catanzaro). Per
Luciano Conforto infine, veterinario dell’Asp Catanzaro, la misura cautelare interdittiva di sospensione dall’esercizio delle pubbliche funzioni per 12 mesi.

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