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Caloveto, stretta sulla custodia dei cani nelle aree pubbliche: tra obblighi e restrizioni. Il sindaco: «Strumento di civiltà»

Ionio

Caloveto, stretta sulla custodia dei cani nelle aree pubbliche: tra obblighi e restrizioni. Il sindaco: «Strumento di civiltà»

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Caloveto disciplina cani

CALOVETO (CS) – Un “nuovo strumento di civiltà” arriva sul territorio comunale per garantire ordine, sicurezza e rispetto reciproco. Il Comune di Caloveto pone una stretta alla custodia dei cani e si dota del primo atto per la conduzione e la custodia dei cani sul territorio, con l’obiettivo di tutelare l’igiene, il decoro urbano e la serena convivenza tra cittadini e gli animali d’affezione.

Il complesso di regole e norme sono contenute in un’ordinanza firmata dal sindaco Umberto Mazza che prevede che gli amici a quattro zampe dovranno essere custoditi in modo tale da non costituire pericolo o disturbo. In aree pubbliche sarà obbligatorio l’uso del guinzaglio non superiore ad un metro e mezzo mentre per i cani di indole aggressiva è prevista anche la museruola, da applicare in ogni circostanza e su richiesta delle autorità.

Il provvedimento sindacale prevede, inoltre, che i proprietari saranno responsabili della pulizia degli spazi pubblici. Le deiezioni dovranno essere immediatamente raccolte e smaltite correttamente si legge nell’ordinanza. Sarà vietato lasciare i cani vagare liberamente su tutto il territorio comunale ed il rispetto di questa norma è essenziale per mantenere pulite strade, marciapiedi e spazi pubblici.

Le sanzioni e la vigilanza

Chi possiede o detiene un cane, secondo le nuove disposizioni comunali, si legge nell’ordinanza, dovrà rispondere civilmente e penalmente di eventuali danni o molestie arrecati dall’animale. Sarà, quindi, obbligatoria l’iscrizione all’anagrafe canina e la vaccinazione antirabbica di ogni cane.

L’ordinanza è entrata in vigore lo scorso 29 agosto e resterà valida fino a eventuale revoca o modifica. Per chi non rispetta le prescrizioni sono previste sanzioni amministrative da 50 a 500 euro, salvo che il fatto costituisca reato.

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