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Caso Aterp a Cosenza, Alimena a Furgiuele: “Sgombero senza alternativa? È disumano”

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COSENZA – Scoppia il caso Aterp a Cosenza dopo le sollecitazioni di sgombero da parte del deputato della Lega Domenico Furgiuele. Dopo la deputata Anna Laura Orrico, arriva anche la replica di Francesco Alimena, capogruppo Pd del Comune di Cosenza.

“Trovare soluzioni, non solo applicare sanzioni”

“L’emergenza abitativa non può essere risolta con il pugno di ferro dell’autoritarismo. La “legalità” invocata dal deputato Furgiuele tradisce una visione miope della gestione del bene pubblico. Guidare una comunità non è l’applicazione meccanica di un regolamento, ma un’arte complessa che sa bilanciare il rispetto delle regole con il buonsenso autentico e il dovere di affrontare un’emergenza oggettiva. In questo caso, elevare la procedura di sgombero a unico principio guida significa tradire il dovere primo della politica: trovare soluzioni per le persone, non solo applicare sanzioni.

A marzo, la riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica in Prefettura aveva prospettato agli abitanti di via Savoia una soluzione, ma la Regione Calabria non ha ancora fatto la sua parte. Non ha ottemperato alle azioni necessarie per consentire al Comune di Cosenza di fare la sua e offrire una prospettiva a quelle che sono persone, non semplicemente “illegali”. Sappiamo bene che l’ATERP ha la necessità di rientrare del danno erariale.

Ma se il vero obiettivo fosse solo questo, l’annunciata riconversione in alloggi dello stabile di via Savoia terrebbe giustamente conto di coloro che lo hanno abitato per 10 anni, sottraendolo all’abbandono. Positiva è la notizia dell’inizio dei lavori ATERP a Palazzo Bombini Longo a Cosenza Vecchia, che potrebbe diventare parte di una soluzione concreta. Il diritto all’abitare è una priorità assoluta del Partito Democratico, che ha un suo Piano per la Casa a livello nazionale.

Lo ribadiamo con forza al deputato Furgiuele: le persone senza casa non sono piante da sradicare a piacimento, ma esseri umani da tutelare che, in assenza di alternative dignitose, mettono radici laddove riescono a trovare un riparo. La questione non è lo sgombero in sé, ma la totale assenza di una soluzione abitativa che preceda la repressione. Agire senza offrire un’alternativa alla questione abitativa non è applicare la legge, è scaricare sui più vulnerabili le colpe di una politica che non ha saputo pianificare. A questa grave mancanza di umanità, si aggiunge una stridente contraddizione: chiediamo al deputato Furgiuele e alla Lega che fine ha fatto il tanto sbandierato ‘Piano Casa’?”

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