Area Urbana
Cosenza: “Gaetano Scorza – vita, ricerca, didattica, idee”. Iniziativa al liceo che porta il suo nome
COSENZA – Il Liceo Scientifico ‘G.B. Scorza’ di Cosenza e Civica Amica aps, associazione a sostegno e supporto della Biblioteca Civica di Cosenza, hanno promosso per giovedì prossimo 23 maggio, alle 10.30, nella biblioteca del Liceo, una riflessione di studenti e docenti, sul profilo del matematico che ha dato il nome al primo liceo scientifico della città .
Constatando che ancor oggi, ben poco si conosce l’importanza e la profondità degli studi di Scorza, studioso molto attivo nella vita civile e accademica nei primi anni Trenta del ‘900 – anni di imperante idealismo gentiliano – il dirigente scolastico Aldo Trecroci e la presidente Gilda De Caro hanno ritenuto di proporre una ricostruzione del personaggio e del percorso che nel tempo ne ha ricostruito il profilo. L’esempio più eclatante a cui far caso riguarda il nome, di solito puntato, di Scorza ed erroneamente da tutti interpretato Gianbattista, anziché Gaetano Bernardino.
La giornata del 23 maggio, da tempo auspicata dall’ispettore Salvatore Belvedere e dal professor Ottavio Serra, docente emerito del medesimo liceo, sarà dedicata alla ricostruzione della poliedrica personalità e della multiforme attività di Scorza per consentire alle giovani generazioni di acquisire che la Calabria nel tempo è stata terra di miseria, arretratezza e sapere magico, ma anche culla di grandi ingegni, che hanno conferito onore e lustro con lo studio e il lavoro di una vita alle antiche origini magnogreche.
Apporteranno il loro contributo scientifico i docenti dell’Università della Calabria: il prof. Gianluigi Greco, Direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica, i docenti Giuseppe Fedele, Giovanni Golemme, e Antonio P. Volpentesta, un parterre tutto al maschile ancora una volta a dimostrazione di quanto sia ardua la presenza delle donne nelle discipline Stem. L’auspicio della giornata promossa è proprio questo: incoraggiare molte studentesse verso gli studi matematici in modo che, parafrasando gli studi di Scorza, “un gruppo finito si possa trasformare in uno infinitoâ€. Â



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