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Cosenza, salvare l’Ospedale dell’Annunziata: potenziamento dell’hub tra priorità, criticità e medicina territoriale

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COSENZA – Non si placano le discussioni sulla pianificazione sanitaria a Cosenza, con particolare attenzione all’Ospedale dell’Annunziata e alla realizzazione del nuovo Policlinico universitario ad Arcavacata di Rende. Piero Minutolo, presidente dell’associazione “Io partecipiamo” ed ex sindaco di Cosenza, lancia un appello alle istituzioni per ripensare alcune scelte strategiche e salvaguardare il presidio storico della città.

Mancanza di finanziamenti adeguati

Secondo Minutolo, la contemporanea realizzazione del Policlinico universitario e dell’ospedale Hub a Rende potrebbe non essere la soluzione ottimale, soprattutto alla luce della mancanza di finanziamenti adeguati e di collegamenti efficienti tra i comuni della provincia. “Già oggi, chi si sposta dalla città e dai comuni a sud arriva all’Unical dopo ore di traffico – spiega – figuriamoci con due grandi strutture da servire”.

Dialogo costruttivo per un piano complessivo 

L’ex sindaco evidenzia come l’area di Vaglio Lise, precedentemente individuata per l’ospedale Hub, presenti rischi idrogeologici e non tenga conto della nascita della facoltà di Medicina e del Policlinico universitario. Minutolo chiede dunque un dialogo costruttivo tra tutti i decisori istituzionali per elaborare un piano complessivo di riordino dell’offerta sanitaria pubblica, che tenga conto dello sviluppo urbanistico e delle esigenze della città.

Proposte tra moderamento e potenziamento sanitario

Tra le proposte concrete avanzate:

Minutolo sottolinea come un piano complessivo possa generare economie significative per l’ASP, stimando risparmi di circa 800.000 euro l’anno, e contrastare lo spopolamento della città, che negli ultimi trent’anni ha perso oltre 40.000 abitanti.

Senza ospedale Hub città senz’anima

“Cosenza senza ospedale hub e senza una medicina territoriale efficiente rischia di diventare una città senz’anima – conclude Minutolo –. Servono intelligenza, concretezza e azioni condivise per migliorare le condizioni di vita della comunità provinciale. Il conflitto e il muro contro muro non portano da nessuna parte”.

L’appello dell’ex sindaco rappresenta dunque un invito a riconsiderare le priorità, puntando su una sanità pubblica più efficiente, accessibile e vicina ai cittadini.

 

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