COSENZA – La crisi idrica a Cosenza ma che si fa sentire anche a Rende e molti altri comuni della Provincia, ha portato questa mattina ad una protesta pacifica di un nuovo comitato spontaneo di cittadini che ha manifestato davanti al Comune di Cosenza per denunciare una situazione ormai insostenibile.
La protesta dei cittadini esasperati
Alla protesta hanno partecipato famiglie, anziani e persone fragili, affiancati dall’assessore comunale e neo consigliere regionale Francesco De Cicco. La crisi colpisce duramente l’intera area: nel centro cittadino l’acqua arriva con pressione insufficiente e per tempi limitati, mentre nei piani alti di molti palazzi non arriva affatto. Una condizione particolarmente grave per persone con disabilità, anziani e nuclei familiari che non riescono nemmeno a garantire l’igiene di base e i bisogni essenziali.
Le accuse di De Cicco a Sorical “doveva intervenire prima”
Il consigliere regionale non usa mezzi termini nel criticare la gestione della crisi da parte di Sorical, la società che gestisce il servizio idrico in Calabria, parlando di «vergogna istituzionale». De Cicco spiega che «Sorical continua a rilasciare dichiarazioni e proclami, ma la verità è che poteva intervenire prima. Aveva mezzi, risorse e possibilità per programmare interventi tempestivi, e invece ci ritroviamo con una città e una provincia in piena emergenza. Questo è il risultato di anni di ritardi e scelte sbagliate».
La nascita di questo secondo comitato cittadino, dopo quello della Massa (dove alcuni cittadini aveva protestato in modo vibrato bloccando alcune strade nel centro storico), dimostra come il disagio non sia più circoscritto ma riguardi l’intero territorio provinciale, dall’area urbana ai comuni limitrofi fino alle zone interne.
Crisi idrica a Cosenza. “Proposte concrete per l’emergenza”
De Cicco annuncia che domani presenterà un’istanza ufficiale in Regione Calabria con richieste di interventi immediati e proposte concrete per affrontare la crisi: Attivazione di bonus cisterne per abitazioni e condomini maggiormente colpiti, sostegno ai Comuni per la realizzazione o il potenziamento di pozzi e fonti alternative, interventi strutturali per prevenire emergenze future.
«I cittadini hanno bisogno di acqua oggi, non domani. Continuerò questa battaglia dentro e fuori le istituzioni finché l’acqua non tornerà a essere un diritto garantito in tutta la provincia e in tutta la Calabria. Sorical e Regione devono assumersi le proprie responsabilità e intervenire subito”, conclude il consigliere.
Il piano da 36 milioni di euro di Sorical
Una settimana fa l’amministratore unico di Sorical, Calabretta, aveva annunciato al nostro giornale un piano di investimenti da 36 milioni di euro per contrastare la crisi idrica nell’area cosentina. Il piano prevede interventi sull’acquedotto Abatemarco e il ritorno in funzione del Potabilizzatore di Piano Lago, per migliorare il servizio idrico a Cosenza, Rende e nell’intero hinterland.
«Abbiamo messo in campo misure di emergenza come interventi rapidi per ridurre le perdite più gravi senza interrompere l’erogazione; turnazioni controllate nei comuni dove non è possibile garantire flussi costanti. Partiamo da un dato a Rende, come a Cosenza, se avessimo reti di distribuzione efficienti, l’acqua disponibile ai serbatoi basterebbe – aveva dichiarato Calabretta. La riduzione delle portate ci sta permettendo di capire dove dobbiamo intervenire e lo faremo subito, anche per evitare gli stessi problemi in futuro».
«Si stanno istituendo tavoli tecnici con la Regione che ha appaltato i lavori di ingegnerizzazione delle reti in 60 comuni, compresi i 25 dell’Abatemarco, per esaminare le problematiche tecniche che stanno emergendo e trovare subito soluzioni. In questa fase è importante la sinergia tra Sorical, Regione e Comuni e marciare tutti nella stessa direzione migliorare il servizio».
L’annuncio degli investimenti di Sorical era stato accolto con soddisfazione ma anche con una nota critica da parte dello stesso De Cicco, che ha rivendicato l’iniziativa di aver spinto per questo cambio di rotta, pur sottolineando che gli interventi arrivano troppo tardi rispetto all’urgenza della situazione. La battaglia per il diritto all’acqua in provincia di Cosenza continua, mentre i cittadini chiedono risposte immediate e non più solo promesse.
